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Parkinson, la cannella può rallentare la progressione della malattia?

Grazie alla cannella, si potrebbe presto fermare la progressione della malattia di Parkinson? Ecco cosa emerge da una nuova ricerca.

Parkinson, la cannella può rallentare la progressione della malattia?

La cannella potrebbe aiutare a rallentare o invertire la progressione della malattia di Parkinson. A renderlo noto sarebbero stati i membri del Rush University Medical Centre, i quali hanno condotto una nuova ricerca, basata su un campione di topi con malattia di Parkinson (PD). Dalla ricerca sarebbe emerso che i composti contenuti nella cannella potrebbero effettivamente invertire e annullare i cambiamenti biomeccanici, cellulari e anatomici che avvengono nel cervello di chi soffre della malattia di Parkinson.

Come spiegano gli esperti, il cui studio è stato pubblicato sulle pagine della rivista Journal of Neuroimmune Pharmacology, il metabolismo della cannella nel fegato produce sodio benzoato, un “farmaco approvato dalla FDA per il trattamento di difetti metabolici epatici associati alla iperammoniemia”, come spiegano gli autori della ricerca.

Una volta che la cannella viene metabolizzata in benzoato di sodio, tale sostanza agisce nel cervello, e blocca la perdita di due proteine (Parkin e DJ-1), che normalmente diminuiscono nel tessuto cerebrale delle persone affette dalla malattia di Parkinson.

Il recente studio ha dunque dimostrato che la cannella potrebbe effettivamente proteggere i neuroni, normalizzare i livelli di neurotrasmettitori e migliorare anche la funzione motoria nei topi che hanno questa malattia.

Naturalmente il compito dei ricercatori sarà adesso quello di verificare gli effetti della cannella sulle persone affette da questa malattia. “Ora abbiamo bisogno di tradurre questa scoperta nell’attività clinica con i pazienti che soffrono della malattia di Parkinson. – spiegano infatti gli autori della ricerca – Se questi risultati dovessero essere replicati nei pazienti, si tratterebbe di un progresso notevole nel trattamento di questa malattia neurodegenerativa devastante”.

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via | DailyMail
Foto | da Flickr di trophygeek

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