
Al seguente link Piano di Settore Olio è possibile consultare gli assi di intervento e gli obiettivi del nuovo Piano Olivicolo Nazionale, recentemente presentato dal sottosegretario all’Agricoltura Patrizio La Pietra durante un incontro con i rappresentanti istituzionali della filiera olivicola-olearia.
Questo Piano ha ottenuto il consenso di tutte le parti coinvolte, comprese le associazioni agricole, i trasformatori e l’industria olearia. Di seguito, vengono riportati i commenti dei principali esponenti della filiera in risposta all’esposizione del sottosegretario.
Italia olivicola

“Ribadiamo la nostra posizione – ha dichiarato Gennaro Sicolo, vicepresidente di Cia e presidente di Italia Olivicola – esprimendo apprezzamento per le linee guida presentate dal sottosegretario Patrizio Giacomo La Pietra durante il Tavolo tecnico di filiera, riunito in fiera. Riconosciamo, in sostanza, che la proposta del Masaf risponde alle esigenze del settore.
La crescente competitività del mercato internazionale deve essere affrontata con decisione. È fondamentale concentrarsi sul potenziamento della capacità produttiva nazionale per riportare l’Italia al vertice della classifica mondiale dei produttori. Siamo d’accordo con l’approccio del Masaf, che mira a rilanciare il comparto olivicolo-oleario, con l’ambizioso obiettivo di un incremento del 25% in un arco di 7-10 anni, e riconosciamo la disponibilità al dialogo mostrata nei nostri confronti”.
Particolare attenzione è stata dedicata da Cia e Italia Olivicola a temi cruciali come: la riduzione dei costi di produzione, la ricerca e lo sviluppo, in particolare per quanto riguarda le varietà, il nuovo piano per la Xylella, le organizzazioni di produttori e interprofessionali, gli accordi di filiera e il contrasto all’abbandono degli oliveti, oltre alla promozione delle Dop e Igp.
“È necessario ristrutturare e modernizzare gli oliveti esistenti e realizzare nuovi impianti con cultivar italiane – ha proseguito Sicolo – per preservare l’identità e la qualità della nostra olivicoltura, che attualmente presenta un differenziale di prezzo da tutelare. L’attrattività del settore dipenderà dalla capacità di attrarre i giovani, garantendo sostenibilità economica e prospettive future. Lavoreremo insieme al Masaf – ha concluso – per un Piano realmente utile per il settore e il prima possibile”.
Unapol
Unapol, l’Unione Nazionale Produttori Olivicoli, ha espresso pieno sostegno alle linee guida presentate dal sottosegretario La Pietra, promettendo il proprio contributo per completare il Piano Olivicolo Nazionale entro il prossimo autunno. “Ringrazio il sottosegretario per l’attenzione rivolta a tutta la filiera – ha affermato Tommaso Loiodice, presidente dell’associazione – e in particolare alla componente agricola. È fondamentale aumentare la superficie olivata e favorire l’espianto di olivi non più produttivi, per piantare nuovi esemplari che garantiscano redditività. Abbiamo un patrimonio di biodiversità e paesaggio che deve essere adeguatamente valorizzato, senza demonizzare chi sceglie impianti intensivi o superintensivi, ma privilegiando sempre varietà nazionali. È importante riconoscere il ruolo delle aziende agricole nella salvaguardia del territorio, ma è essenziale che queste generino reddito. È necessario garantire un prezzo equo per il lavoro svolto nella cura degli oliveti e nella raccolta delle olive, incluse quelle da tavola, la cui crescita nei mercati è significativa.”
Condividiamo anche molti altri obiettivi delineati dalle linee guida, che includono la formazione degli operatori della filiera e dei consumatori.”
Associazione frantoiani Aifo
“Aifo – ha dichiarato il presidente Elia Pellegrino – ha seguito con attenzione il dibattito, condividendo l’impostazione del piano e riconoscendo la necessità di interventi strutturali per rilanciare la filiera.
Accogliamo con favore le linee guida presentate dal sottosegretario La Pietra e siamo lieti di notare che molte delle nostre proposte, presentate nei mesi scorsi sia al sottosegretario sia in audizione alla Camera, sono state incluse in questo documento strategico. Le sfide che attendono i frantoiani e l’intera filiera sono numerose e complesse, ma il percorso delineato è promettente. Aifo è pronta a fornire il proprio contributo e nei prossimi giorni invieremo al sottosegretario un documento contenente le proposte della categoria, affinché le esigenze dei frantoiani siano integrate nelle strategie future. È fondamentale lavorare insieme per garantire sostenibilità economica alle imprese, rafforzare la competitività dell’olio italiano e valorizzare il ruolo strategico dei frantoi. Accogliamo con soddisfazione anche l’annuncio del Direttore Generale per la Promozione della Qualità Agroalimentare, Eleonora Iacovoni, riguardo l’istituzione di una Commissione Unica Nazionale per l’olio extravergine d’oliva, una proposta che Aifo ha sostenuto con forza nei mesi scorsi. Questa commissione rappresenterebbe uno strumento essenziale per garantire maggiore trasparenza al mercato, permettendo ai frantoiani di avere un riferimento chiaro per valorizzare il loro lavoro. Un passo concreto verso un settore più equo e competitivo.
L’associazione continuerà a monitorare attentamente l’evoluzione del Piano Olivicolo, lavorando affinché le istanze della categoria vengano tradotte in azioni concrete a beneficio dell’intera filiera. Il settore necessita di una strategia chiara e condivisa, e il confronto avviato oggi rappresenta un passo fondamentale per il rilancio dell’olio extravergine italiano.”
Assitol
Assitol, l’Associazione Italiana dell’Industria Olearia, ha espresso apprezzamento per le linee guida del Piano Olivicolo, presentate durante il primo Tavolo di filiera dedicato alla discussione del documento.
“Il nostro giudizio è positivo – ha affermato Anna Cane, presidente del Gruppo olio d’oliva dell’Associazione – sia per il metodo, che coinvolge tutti gli attori della filiera, sia per il contenuto, che riconosce alcune proposte avanzate dall’industria olearia negli ultimi anni. Ringraziamo il sottosegretario La Pietra per questo passo fondamentale per il rilancio del settore”.
In particolare, Assitol guarda con favore all’obiettivo di aumentare la produzione del 25% in 7-10 anni, al recupero degli oliveti abbandonati e alla riduzione dei costi di produzione di almeno il 20%, insieme all’innovazione per modernizzare il patrimonio olivicolo. “Questi sono passaggi necessari – ha sottolineato la presidente degli industriali –. Per tornare a essere competitivi, è essenziale avere quantità maggiori e costi ragionevoli, grazie all’innovazione, fondamentale anche per affrontare il cambiamento climatico”.
Oltre a una olivicoltura più efficiente e redditizia, il Piano evidenzia la promozione sui mercati di consumo come un altro punto chiave, puntando su una maggiore consapevolezza dei benefici salutistici dell’olio d’oliva. “Il report di Nomisma ha rivelato che solo il 37% dei consumatori conosce i benefici dell’extravergine per la salute – ha ricordato Anna Cane – un dato che non sorprende. Come abbiamo sostenuto, la scarsa conoscenza dei benefici del nostro olio ne limita la giusta valorizzazione. Il Piano Olivicolo-Oleario potrebbe essere uno strumento ideale per avviare una grande campagna di comunicazione, per far scoprire al consumatore la ricchezza di questo prodotto in termini nutrizionali e salutistici”.
In merito, Assitol propone una campagna istituzionale che coinvolga l’intera filiera e le istituzioni, non solo il Ministero dell’Agricoltura, ma anche il Ministero della Salute e quello dell’Istruzione, poiché una corretta alimentazione deve essere insegnata fin dall’infanzia, oltre al Ministero delle Imprese e del Made in Italy, insieme al Ministero degli Esteri.
L’Associazione esprime soddisfazione anche per l’idea di un’Interprofessione unica, proposta nelle linee guida del Piano. Oltre a questi punti condivisi, Assitol ribadisce l’importanza del SIAN europeo, estendendo a tutta l’UE il sistema di monitoraggio già applicato in Italia. “Il nostro settore è soggetto a continui controlli – ha sottolineato la presidente del Gruppo olio d’oliva – come dimostrano le rilevazioni dell’ICQRF, che effettuano circa 7.000 controlli all’anno sui nostri prodotti”.
Entro settembre, i partecipanti al Tavolo Olivicolo sono chiamati a presentare le loro proposte. “È un impegno che affrontiamo con entusiasmo – ha concluso Anna Cane – L’industria dell’olio d’oliva genera occupazione e fatturato ed è grazie al nostro impegno che questo alimento è diventato uno dei principali ambasciatori del nostro Made in Italy. Speriamo di lavorare con tutta la filiera per rafforzare questa posizione, consentendo a tutti gli attori di recuperare competitività e produzione”.