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Metodo Stamina, non ci sono cellule staminali secondo i Nas

Notizia choc per quello che riguarda il metodo Stamina: all'interno del protocollo non verrebbero utilizzate cellule staminali, come riscontrato dalle analisi dei Nas e del comitato ministeriale di esperti che lo hanno analizzato.

Metodo Stamina, non ci sono cellule staminali secondo i Nas

Il Metodo Stamina in realtà non utilizza cellule staminali. A rivelarlo è il rapporto dei Nas e del comitato ministeriale di esperti chiamato per analizzare il protocollo Stamina, utilizzando a Brescia per la cura di malattie rare. Nel metodo Stamina di Vannoni non c’è alcuna traccia di cellule staminali: e il mistero su queste cure si infittisce.

La notizia è davvero sconvolgente. Il Metodo Stamina, che prende proprio il suo nome dal presunto utilizzo di cellule staminali per il trattamento di malattie rare, non conterrebbe all’interno delle sue iniezioni proprio le cellule staminali. Secondo i verbali dei Nas e degli esperti chiamati in causa dal Ministero, che finora erano top secret, infatti, ce ne sarebbero sì e no alcune tracce. Ma non finisce qui, perché dalle analisi pare che si sia anche la minaccia di possibili contaminazioni da morbo di Mucca Pazza.

I documenti, oltre a parlare dei possibili rischi di trasmissione di malattie infettive come l’Hiv, per l’assenza dei controlli sulle cellule del donatore, rischi già vociferati in passato, scoprono altri rischi per i pazienti sottoposti, come ad esempio la contaminazione da Bse. Secondo Luca Pani, presidente dell’Aifa, potrebbero essere usati dei sieri fetali bovini nei terreni di coltura, uso confermato poi dalla documentazione presentata ufficialmente da Stamina, dove però non sono presenti i dati di origine degli animali utilizzati.

Il comitato scientifico rivela poi che il terreno di coltura contiene antibiotici, detriti di tessuti che potrebbero causare micro embolie polmonari e cerebrali, mentre altri dati rivelano l’effettiva contaminazione di alcuni campioni analizzati. Tante piccole scoperte che hanno portato Cosimo Piccinno, capo dei Nas, ad avanzare il sospetto che il metodo Stamina sia molto diverso da quello presentato da Vannoni nella sua domanda di brevetto, respinta negli Usa. E di sicuro non contiene cellule staminali come invece dichiarato.

Inoltre, secondo il comitato non c’è nulla che porti a verificare come si possano trasformare le cellule del midollo in cellule neuronali che possano riparare i danni provocati dalle malattie neurodegenerative per le quali il metodo Stamina viene utilizzato.

Il mistero, dunque, si infittisce… E, intanto, arriva anche la notizia della denuncia di una famiglia che avrebbe confessato al procuratore di Torino, Raffaele Guariniello, di aver pagato 40mila euro a Vannoni per poter curare la propria bambina di 11 anni affetta da paralisi cerebrale infantile.

Via | Lastampa

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