Benessereblog Salute La musica intensifica gli effetti dei farmaci anti-ipertensivi

La musica intensifica gli effetti dei farmaci anti-ipertensivi

Ascoltare musica migliora la frequenza cardiaca dopo aver assunto dei farmaci anti-ipertensivi. Ecco cosa rivela un nuovo studio.

La musica intensifica gli effetti dei farmaci anti-ipertensivi

Ascoltare determinati tipi di musica migliora la frequenza cardiaca nei pazienti che hanno assunto farmaci anti-ipertensivi. Tra i generi musicali, la musica classica è quella con la migliore efficacia nel ridurre la pressione arteriosa. Questo è quanto emerge da uno studio pubblicato sulla rivista Scientific Reports, secondo cui la musica intensifica dunque gli effetti benefici del farmaco poco tempo dopo che è stato assunto.

Abbiamo osservato che la musica ha migliorato la frequenza cardiaca e ha aumentato l’effetto degli antipertensivi per circa un’ora dopo che sono stati somministrati. Ricerche precedenti hanno dimostrato che la musicoterapia ha un significativo effetto positivo sulla pressione sanguigna nei pazienti ipertesi

spiegano gli esperti, che aggiungono che

non era però chiaro se la musica potesse influenzare gli effetti dei farmaci sulle variazioni della frequenza cardiaca e sulla pressione sanguigna sistolica e diastolica.

Per rispondere a questa domanda gli esperti hanno eseguito un esperimento su un campione di 37 pazienti con ipertensione sotto controllo. Ai pazienti è stato chiesto di assumere i normali farmaci antiipertensivi, ma un giorno è stato chiesto loro di ascoltare un’ora di musica classica con le cuffie, dopo aver assunto tali farmaci. Un altro giorno hanno invece assunto il farmaco senza ascoltare alcun tipo di musica dopo l’assunzione.

Le variazioni della frequenza cardiaca sono state misurate a riposo e a 20, 40 e 60 minuti dopo la somministrazione del farmaco, ed esaminando i dati gli esperti avrebbero constatato che la frequenza cardiaca diminuiva in modo significativo 60 minuti dopo la somministrazione dei farmaci, quando i pazienti ascoltavano la musica classica. La frequenza cardiaca non sarebbe invece diminuita in modo significativo se i pazienti non ascoltavano questo tipo di musica.

Ma quale potrebbe essere la causa di questo interessante fenomeno? Una delle possibili ipotesi sollevate dai ricercatori è che la musica stimola il sistema nervoso parasimpatico, aumentando l’attività gastrointestinale e accelerando l’assorbimento di farmaci anti-ipertensivi, per cui questo potrebbe intensificare i loro effetti sulla frequenza cardiaca.

via | ScienceDaily
Foto da iStock

Le informazioni riportate su Benessereblog sono di natura generale e non possono essere utilizzate per formulare indagini cliniche, non devono essere considerate come suggerimenti per la formulazione di una diagnosi, la determinazione di un trattamento, l’assunzione o la sospensione di un farmaco , non possono sostituire in alcun caso il consiglio di un medico generico, di uno specialista , di un dietologo o di un fisioterapista. L’utilizzo di tali informazioni e’ sotto la responsabilita’, il controllo e la discrezione unica dell’utente. Il sito non e’ in alcun caso responsabile del contenuto, delle informazioni, dei prodotti e dei servizi offerti dai siti ai quali greenstyle.it puo’ rimandare con link.

Seguici anche sui canali social

Ti potrebbe interessare