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La leucemia mieloide cronica è una forma di leucemia, quindi di tumore del sangue, che ha una progressione lenta e può rimanere asintomatica per anni nella sua fase iniziale. È una malattia abbastanza rara e in Italia colpisce circa 2 persone (2,4 per gli uomini e 1,8 per le donne) ogni 100 mila abitanti. Sono stimati circa 650 nuovi casi negli uomini e 500 nelle donne ogni anno.
Colpisce soprattutto in età avanzata, infatti meno di un terzo è diagnosticato prima dei 60 anni. Quali sono i sintomi? Come anticipato per anni, la leucemia può restare latente e asintomatica. In linea di massima i sintomi sono debolezza, febbre, sudorazione notturna, perdita di peso, dolore alle ossa, dolore o senso di “pienezza” al ventre, dolore alle ossa o alle articolazioni e milza ingrossata. Sono sintomi che spesso si manifestano anche in altre malattie.
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Si contano anche sanguinamenti (frequenti quelli di naso e gengive), infezioni e stanchezza legati alla riduzione delle normali cellule del sangue che sono sostituite da quelle tumorali. Come si cura? Ci sono diversi approcci. Il primo, quello considerato standard, è di tipo farmacologico. Ci sono dei prodotti di ultima generazione, considerati farmaci intelligenti, molecole che colpiscono in modo mirato il gene BCR-ABL presente nelle cellule malate e non in quelle sane.
Non si utilizza la radioterapia, ma solo la chemioterapia se i farmaci non funzionano a dovere. Dopo il primo approccio farmacologico è possibile programmare un trapianto di cellule staminali emopoietiche. Queste cellule possono provenire dal paziente stesso o da un donatore. Quali sono le aspettative di vita? È difficile da stabilire. Dipendono dall’età del paziente, dallo stadio della malattia e dalla risposta ai farmaci.
Via | Airc