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Intelligenza, i test del QI sono un metodo serio per misurarla?

I famosi test del QI sono davvero adatti per misurare intelligenza di una persona?

Intelligenza, i test del QI sono un metodo serio per misurarla?

Il test del QI, esame che gran parte di noi conosce, se non per averlo eseguito, quantomeno per averne sentito parlare, è generalmente impiegato per misurare il livello di intelligenza di una persona: ad un punteggio maggiore, corrisponde un più alto grado di intelligenza. Formulato dallo psicologo francese Alfred Binet nei primi anni del 1900, questo test viene ancora oggi impiegato appunto per stabilire l’intelligenza di una persona. Ma si tratta davvero di un mezzo adeguato a questo arduo compito? Secondo molte persone, la risposta è “no”.

Un tradizionale test del quoziente di intelligenza misura la capacità cognitiva di una persona rispetto a quella della popolazione in generale. Un QI medio è di 100, mentre una persona che ottiene un punteggio al di sopra del 130 è considerata eccezionalmente intelligente. Al contrario, un punteggio al di sotto di 70 è classificato come ritardo nello sviluppo legato all’intelligenza, intesa come l’abilità generale di problem-solving cognitivo.

Ma basteranno questi tipi di test a definire se e quanto una persona è intelligente? Sin dai tempi di Binet, molti psicologi hanno convenuto che l’intelligenza è in realtà qualcosa di molto più complesso di un numero, e che può essere suddivisa in diverse sottocategorie. Questo è il punto a sfavore del test del QI.

Secondo gli esperti infatti, tale test semplificherebbe in maniera troppo grossolana le capacità del cervello umano, come sottolineano gli autori di uno studio canadese pubblicato sulla rivista “Neuron”.

Lo studio identifica infatti tre indicazioni dell’intelligenza umana: memoria, capacità di ragionamento a breve termine e la capacità verbale. Nessuna di queste abilità viene misurata con precisione nel test di intelligenza tradizionale, che può invece dare semplicemente un’indicazione sull’intelligenza generale, senza però misurare l’intera complessità del processo di pensiero umano.

Creatività, sensibilità emotiva, comprensione sociale, le varie competenze acquisite, come la musica o l’arte, sono esclusi dalle prove del test dell’intelligenza, per cui, se si desidera, ci si può certamente cimentare nell’esecuzione di questo genere di test, ma bisogna ricordare che qualunque sia il proprio punteggio, non necessariamente definisce quanto siamo effettivamente intelligenti!

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via | Medicaldaily.com

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