Esiste un collegamento fra rischio di infarto e ore che trascorriamo dormendo. A confermarlo è un nuovo studio che è stato recentemente pubblicato sulle pagine del Journal of the American College of Cardiology, i cui autori hanno osservato che la giusta quantità di sonno protegge la salute del cuore, e che la durata del sonno può influenzare il rischio di infarto di una persona, indipendentemente da altri fattori di rischio cardiaco.
[related layout=”right” permalink=”https://scienzaesalute.blogosfere.it/post/590793/sonno-interrotto-cosa-vi-tiene-svegli-la-notte”][/related]Per giungere a questa conclusione, gli autori dello studio hanno analizzato le abitudini del sonno e le cartelle cliniche di un campione di 461.347 persone di età compresa tra 40 e 69 anni, ed hanno scoperto che coloro che dormivano meno di 6 ore a notte correvano un rischio maggiore del 20% di avere un primo infarto rispetto a chi dormiva invece dalle 6 alle 9 ore per notte. Coloro che dormivano più di 9 ore a notte correvano invece un rischio di infarto maggiore del 34%.
I ricercatori hanno anche scoperto che mantenere la durata del sonno intorno alle 6-9 ore a notte può ridurre il rischio di un primo infarto del 18% nelle persone che presentano un elevato rischio genetico.
Alla luce di quanto emerso, gli autori dello studio spiegano che il loro è un messaggio di speranza, poiché rivela che
[related layout=”big” permalink=”https://scienzaesalute.blogosfere.it/post/589149/un-sonno-irregolare-aumenta-il-rischio-di-disturbi-metabolici”][/related]indipendentemente da quale sia il rischio ereditario di infarto, dormire una quantità sana di ore può ridurre tale rischio, proprio come seguire una dieta salutare, non fumare, e altri approcci che riguardano lo stile di vita. Così come allenarsi e mangiare sano può ridurre il rischio di malattie cardiache, anche il sonno può farlo.
via | MedicalNewsToday
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