Il vaccino contro il papilloma virus è efficace? Le controindicazioni e i rischi

Prima di parlare del vaccino contro il papilloma virus, scopriamo cosa è esattamente il Papilloma Virus, o HPV. In sintesi, si tratta di un virus molto comune, con il quale circa il 70% delle donne di tutto il mondo entra in contatto almeno una volta nella vita. Come mai si registra una percentuale tanto alta? Presto detto: il papilloma virus, la cui trasmissione preferenziale rimane comunque prevalentemente quella sessuale, è un virus che riesce a sopravvivere anche fuori dal nostro organismo, e che può essere contratto anche con il contatto con mani sporche, o nei bagni pubblici.

Detto questo, in merito all’efficacia ed alla necessità o meno del vaccino contro il papilloma virus s’è molto parlato negli ultimi anni. C’è chi sostiene che tale vaccino non sia propriamente “necessario”, e chi invece lo reputa un buon mezzo preventivo, per tenere alla larga il rischio di malattie più o meno gravi, dalle verruche e i condilomi acuminati, fino al più temibile cancro del collo dell’utero. Ma non solo. Il virus sarebbe infatti responsabile anche di altre forme di tumori, alla bocca, alla laringe, alla cute …

Detto questo, il vaccino si rivelerebbe efficace solamente contro 2 dei più di 100 ceppi di Hpv, ma si tratta dei due più frequenti, ovvero il 16 e il 18, fra i maggiori responsabili della comparsa di tumore al collo dell’utero.

Il vaccino andrebbe eseguito intorno agli 11/12 anni di età, prima dell’inizio dell’attività sessuale. Fra i suoi effetti collaterali, vi sono un semplice arrossamento della sede d’iniezione, dolore, talvolta un po’ di nausea e qualche linea di febbre.

Anche dopo essersi sottoposte alla vaccinazione, le donne sessualmente attive dovrebbero sottoporsi ad un esame del PAP test regolarmente, in modo da identificare la presenza o meno di possibili attacchi da parte del Papilloma virus.

Foto | da Pinterest di Holly Lynn S
via | Letteradonna, MyPersonalTrainer