Benessereblog Salute Malattie I dolcificanti inducono dipendenza come la cocaina

I dolcificanti inducono dipendenza come la cocaina

L'effetto dello sciroppo di mais utilizzato nella produzione di dolci e altri prodotti industriali è lo stesso della cocaina. Che sia questa la vera causa dell'obesità?

I dolcificanti inducono dipendenza come la cocaina

Diffidate dai dolcificanti: possono creare la stessa dipendenza che porta a non poter fare più ameno delle droghe d’abuso, come la cocaina. Una la conseguenza su tutte, l’obesità. A mettere in guardia sui rischi di un’alimentazione eccessivamente dolce è Francesco Leri, professore associato di Neuroscienze e Scienza Cognitiva Applicata dell’Università di Guelph (Canada), che durante il convegno annuale della Canadian Association for Neuroscience – Association Canadienne des Neurosciences (CAN-ACN) ha illustrato le

prove neurobiologiche e comportamentali convincenti che indicano che la dipendenza da cibo è possibile.

Leri ha voluto verificare l’ipotesi, formulata anche da altri esperti, che alla base dell’epidemia di obesità che sta dilagando nei paesi occidentali non ci sia solo la sempre crescente disponibilità di cibi ipercalorici e grassi, ma anche la capacità di questi ultimi di indurre una qualche forma di dipendenza. Se così non fosse, hanno spiegato gli esperti, sarebbe difficile giustificare perché l’abbondanza di cibo spazzatura porti all’obesità solo alcuni individui.

Per testare questa supposizione Leri ha alimentato dei ratti con cibo ad alto contenuto di zuccheri, grassi ed esaltatori del sapore. In particolare, lo scienziato ha fatto assumere agli animaletti grandi quantità di sciroppo di mais ad alto contenuto di fruttosio (sulle etichette potete trovarlo indicato anche come “corn syrup”), un dolcificante molto utilizzato sia nelle bibite analcoliche, sia per produrre cibi processati come vari tipi di pane, i cereali e le barrette di cereali, gli yogurt, le zuppe e condimenti vari. L’analisi dei cambiamenti comportamentali, chimici e neurobiologici indotti dai cibi somministrati ha confermato l’ipotesi iniziale.

Noi non siamo ratti, ma i nostri figli non pensano troppo all’impatto dei dolci sul loro cervello e sul loro comportamento

ha sottolineato lo scienziato.

Il nostro obiettivo principale è scoprire i predittori biologici della vulnerabilità allo sviluppo di un consumo eccessivo di sciroppo di mais ad alto contenuto di fruttosio.

La scoperta potrebbe anche aprire la strada a nuovi farmaci per la cura dell’obesità che agiscano riducendo in modo selettivo il consumo di cibi nemici della salute.

Via | scale in alluminio
Foto | da Flickr di Hannah Donovan

Le informazioni riportate su Benessereblog sono di natura generale e non possono essere utilizzate per formulare indagini cliniche, non devono essere considerate come suggerimenti per la formulazione di una diagnosi, la determinazione di un trattamento, l’assunzione o la sospensione di un farmaco , non possono sostituire in alcun caso il consiglio di un medico generico, di uno specialista , di un dietologo o di un fisioterapista. L’utilizzo di tali informazioni e’ sotto la responsabilita’, il controllo e la discrezione unica dell’utente. Il sito non e’ in alcun caso responsabile del contenuto, delle informazioni, dei prodotti e dei servizi offerti dai siti ai quali greenstyle.it puo’ rimandare con link.

Seguici anche sui canali social