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HPV test, grazie allo screening diminuiscono i tumori all’utero

Buone notizie per la prevenzione dai tumori al collo dell'utero grazie ai test per il rilevamento dell'HPV.

HPV test, grazie allo screening diminuiscono i tumori all’utero

Arrivano dati confortanti per quanto riguarda la prevenzione dei tumori al collo dell’utero, una delle patologie che colpisce sempre più frequentemente le donne tra i 20 e i 35 anni: in media si ammalano di cancro al collo dell’utero in Italia circa 3500 donne all’anno e 400 mila nel mondo, con una mortalità tra le donne dai 15 ai 44 anni che interessa circa 1100 casi all’anno solo nel nostro paese.

Una delle principali cause che può portare a sviluppare il cancro al collo dell’utero è il Papilloma virus (HPV), riconosciuto dall’Organizzazione Mondiale della Sanità come la prima infezione virale in grado di far sviluppare un tumore: l’HPV si contrae per contatto diretto sessuale o cutaneo con persone infette, oppure dalla frequentazione di luoghi pubblici non disinfettati debitamente, e presenta oltre cento varianti di virus: nella maggior parte dei casi è asintomatico e si può individuare solo attraverso esami adeguati. Esiste anche un vaccino di prevenzione che è obbligatorio a partire dagli 11 anni di età per scongiurare le due forme più aggressive di infezione, il virus 16 e il virus 18, che possono esporre maggiormente al rischio di cancro.

Per questo motivo in molte regioni italiane è da anni attivo lo screening gratuito dell’utero attraverso il pap-test con ricerca specifica dell’HPV, ad oggi l’unico esame in grado di rilevare la presenza del papilloma virus: stando agli ultimi dati raccolti, la Regione Toscana ha notato un decremento del 60% nei tumori al collo dell’utero grazie alle rilevazioni effettuate in uno studio che verrà pubblicato sulla rivista Lancet. In una serie di test condotti per diversi anni in quattro paesi (Italia, Svezia, Paesi Bassi e Regno Unito) sono state monitorate più di 175mila donne con pap-test e HPV-test, in modo da verificare l’effettiva presenza del virus attraverso varie tipologie di esami: le donne sottoposte all’HPV-test risultavano meno esposte al rischio di sviluppare un tumore dalle lesioni al collo dell’utero causate dal virus.

Guglielmo Ronco, che ha guidato la ricerca italiana, ha dichiarato:

Già era stata dimostrata la maggiore capacità del test Hpv, rispetto al Pap-test, di individuare quelle lesioni che non sono ancora un tumore ma che potrebbero diventarlo. Oggi abbiamo potuto verificare direttamente che questo si traduce in una riduzione dei casi di tumore.

Anche il Piemonte si dimostra una regione attenta alla salute delle proprie donne. Sin dalla primavera di quest’anno è stata approvata la delibera regionale che prevede l’aggiornamento del programma di prevenzione dei tumori della cervice uterina: i  test per l’HPV con la ricerca di possibili cellule cancerogene, da effettuare ogni 5 anni, si sono dimostrati più efficaci dei semplici pap test citologici effettuati ogni tre anni sulle donne fra 30 e 64 anni.

Via | Repubblica Firenze, Quotidiano Sanità

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