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Oggi è la Giornata Mondiale dell’Alzheimer

21 settembre: Giornata Mondiale dell’Alzheimer, scopri quali sono i sintomi della malattia e le strategie per prevenirla

Oggi è la Giornata Mondiale dell’Alzheimer

Fonte immagine: Pixabay

Come ogni anno, anche oggi, 21 Settembre, è la Giornata Mondiale dell’Alzheimer, una giornata di sensibilizzazione dedicata a una patologia sempre più comune, considerata una delle più frequenti forme di demenza senile. La malattia di Alzheimer è un disturbo neurologico progressivo, che provoca l’atrofia e la morte delle cellule cerebrali.

Si tratta di una malattia che fa paura, perché lentamente ma inesorabilmente limita l’indipendenza e l’autonomia di chi ne soffre, causando un progressivo declino mentale e cognitivo, e influenzando la capacità della persona di eseguire anche le azioni più semplici e banali.

Il morbo di Alzheimer non cambia solo la vita dei pazienti, ma influenza l’intera esistenza di coloro che li accudiscono e che li amano.

La malattia ha un impatto spesso logorante sulle famiglie e sui caregiver, che troppo spesso si trovano a doverne affrontare le conseguenze con le proprie uniche forze.

In questa particolare Giornata Mondiale dell’Alzheimer 2022, vogliamo porre l’accento non solo sui sintomi per riconoscere precocemente la malattia, ma anche sulle possibili strategie per affrontarla (attualmente non esiste una vera e propria cura per l’Alzheimer) e sui modi ad oggi noti per prevenire lo sviluppo di questa condizione.

I sintomi dell’Alzheimer

Fonte: Pixabay

A tutti quanti può capitare di avere dei vuoti di memoria di tanto in tanto. Nelle persone con Alzheimer, questo fenomeno si manifesta in modo evidente sin dalle prime fasi della malattia.

In un primo momento, il paziente può dimenticare fatti o intere conversazioni. Man mano, con l’avanzare della malattia, i pezzi mancanti aumentano. Il paziente con Alzheimer inizia ad andare incontro a un vero e proprio deterioramento delle capacità mnemoniche, può dimenticare come svolgere attività un tempo abituali, come il semplice vestirsi o fare la doccia.

Se in un primo momento lo stesso paziente si rende conto di avere qualche vuoto di memoria, man mano che i sintomi progrediscono, a notare dei cambiamenti sono soprattutto le persone che lo circondano. Fra i sintomi più spesso associati all’Alzheimer vi sono:

  • Difficoltà nel ricordare cose, persone ed eventi, specialmente se accaduti di recente
  • Non riuscire a pensare e ragionare normalmente, specialmente quando si tratta di concetti astratti come i numeri (il paziente può avere problemi nel riuscire a pagare in tempo le bollette)
  • Incapacità nel riuscire a prendere decisioni logiche e ragionevoli
  • Perdita della capacità di eseguire compiti anche semplici, come indossare il pigiama o lavare i piatti
  • Difficoltà di concentrazione
  • Cambiamenti nella personalità, con manifestazioni come depressione, tendenza ad isolarsi, sbalzi d’umore, aggressività e nervosismo
  • Cambiamenti nelle abitudini del sonno
  • Tendenza a vagabondare senza meta
  • Deliri, ad esempio essere certi di aver subito un furto.

Al contempo, molte abilità non vengono alterate nel paziente, perlomeno non subito. Una persona con Alzheimer potrebbe non ricordare come vestirsi, ma ricorderà come cantare, come ballare o dipingere.

Potrebbe ricordare come leggere o fare lavori di artigianato. Tutto ciò è dovuto al fatto che le aree del cervello coinvolte in queste operazioni vengono colpite solo in una fase più avanzata della malattia.

Alzheimer: esiste una cura?

Fonte: Pixabay

Allo stato attuale non esiste ancora una cura capace di eliminare l’Alzheimer. Tuttavia, ricerche condotte in tutto il mondo ci permettono di conoscere le nuove strategie e i trattamenti capaci di rallentare la progressione della malattia e contenerne i sintomi. Grazie ai progressi in campo medico, è possibile mantenere più a lungo l’indipendenza del paziente. Sono inoltre disponibili programmi e servizi di sostegno sia per il paziente con Alzheimer che per i caregiver.

Un compito importante è giocato, ad esempio, dal logopedista, il cui lavoro permette di mantenere le funzioni cognitive e le capacità di linguaggio dei pazienti.

Mediante specifici programmi, questa figura può supportare le funzioni cognitive e comunicative del soggetto, e può aiutare il caregiver a comunicare con il malato in maniera efficace e corretta.

Cosa si può fare per prevenire l’Alzheimer?

Oltre a puntare l’attenzione sulle possibili cure e sui trattamenti per limitare la progressione dei sintomi, le ricerche si concentrano anche su un altro grande argomento, quello che riguarda la prevenzione dell’Alzheimer.

Sebbene non sia del tutto chiaro quale possa essere il meccanismo che causa questa condizione, esperti e scienziati hanno cercato di formulare una serie di strategie volte a prevenirla.

Esistono prove che alcune abitudini di vita sane (come una dieta equilibrata e lo svolgimento di esercizio fisico), possono ridurre il rischio di Alzheimer e di altri tipi di demenza.

Fra le strategie più promettenti per ridurre il rischio di ammalarsi vi sono:

  • Prevenire i fattori di rischio vascolare, come pressione alta, obesità, diabete, vita sedentaria e vizio del fumo
  • Fare sport regolarmente (almeno 150 minuti a settimana): le persone fisicamente attive hanno meno probabilità di sperimentare un declino mentale e un minor rischio di sviluppare il morbo di Alzheimer
  • Seguire un’alimentazione ricca di sostanze antiossidanti, frutta e verdure, come quella promossa dalla dieta mediterranea, che è peraltro associata a un più basso rischio di Alzheimer e demenza
  • Mantenere un sano peso corporeo
  • Dormire bene e prendersi cura della qualità del sonno
  • Prendersi cura della propria salute mentale imparando a gestire lo stress e non ignorando eventuali problemi e disturbi psicologici o emotivi
  • Allenare le capacità di pensiero e di memoria attraverso enigmi e giochi per la mente come il sudoku o le parole crociate
  • Ridurre il consumo di alcol e alimenti zuccherati.

21 settembre – Giornata Mondiale dell’Alzheimer: gli eventi in Italia

21 settembre Giornata Mondiale dell’Alzheimer
Fonte: Pixabay

Questo 21 settembre, Giornata Mondiale dell’Alzheimer, in Italia e in tutto il mondo saranno organizzati eventi volti a far comprendere e conoscere i tanti volti della malattia.

Passeggiate della memoria, campagne informative, raccolte fondi e webinar si terranno con lo scopo di supportare pazienti e caregiver in una battaglia che, ad oggi, coinvolge circa 1,2 milioni di pazienti con demenza solo in Italia (600.000 dei quali soffrono di Alzheimer).

Il dato, secondo le stime, potrebbe raddoppiare entro il 2030, complice anche il progressivo allungamento della vita media.

In questa giornata, grazie al lavoro di Aima (Associazione Italiana Malattia di Alzheimer), una squadra di psicologi offrirà il proprio supporto e le proprie conoscenze a caregiver e famiglie di persone con Alzheimer e altre tipologie di demenza.

Potrai contattare gli esperti, previa prenotazione, chiamando il numero di Linea Verde Alzheimer 800 679 679.

Ma gli eventi in programma per la giornata mondiale dedicata a demenza e Alzheimer non finiscono qui.

Tutto il mese di Settembre, infatti, sarà dedicato alle campagne di sensibilizzazione e informazione, nell’ambito del World Alzheimer’s Month, il cui slogan di quest’anno è “Conosci la demenza, conosci l’Alzheimer” (Know dementia, know Alzheimer’s).

L’obiettivo delle associazioni non è solo quello di far conoscere i sintomi precoci dell’Alzheimer, ma anche quello di divulgare le ultime scoperte in merito ai trattamenti e alla prevenzione di una malattia che fa paura, e che proprio per questo motivo va affrontata con consapevolezza, sostegno e coraggio.

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