Benessereblog Salute Farmaci contro il reflusso acido e diabete di tipo 2: esiste un legame

Farmaci contro il reflusso acido e diabete di tipo 2: esiste un legame

Uno studio spiega quali sono i rischi che corrono coloro che assumono regolarmente farmaci per il reflusso acido.

Farmaci contro il reflusso acido e diabete di tipo 2: esiste un legame

I farmaci per il reflusso acido sono fra i 10 più utilizzati al mondo. Molte persone non riescono a farne a meno, poiché soffrono spesso di problematiche allo stomaco anche molto dolorose e invalidanti. Purtroppo però, coloro che assumono regolarmente questi tipi di farmaci, noti come inibitori della pompa protonica o PPI, corrono un maggior rischio di sviluppare delle patologie e condizioni gravi, che vanno dalle fratture ossee alle malattie renali croniche, dalle infezioni intestinali fino al cancro allo stomaco.

Purtroppo un nuovo studio ha recentemente rivelato che chi utilizza regolarmente e spesso (più di due volte a settimana) degli inibitori della pompa protonica corre un rischio maggiore di sviluppare il Diabete di tipo 2. Più a lungo vengono assunti tali farmaci, maggiore sarà il rischio.

Per il loro studio gli autori hanno analizzato i dati di 204.689 partecipanti (176.050 donne e 28.639 uomini) di età compresa tra i 25 e i 75 anni. Ogni due anni i partecipanti hanno aggiornato le informazioni in merito alla loro salute, alla storia medica e alle condizioni generali.

Ebbene, dopo aver tenuto conto dei vari fattori potenzialmente influenti (come ad esempio ipertensione, colesterolo alto, sedentarietà e quant’altro), gli autori hanno scoperto che coloro che usavano regolarmente i PPI correvano il 24% in più di rischio di sviluppare il diabete di tipo 2 rispetto a chi invece non li utilizzava.

Farmaci contro il reflusso acido: bisogna valutare i pro e i contro

Dal momento che si tratta di uno studio osservazionale, gli autori spiegano che non possono stabilire una relazione di causa-effetto, tuttavia sottolineano che si tratta di un lavoro condotto su un ampio campione di partecipanti, i quali sono stati seguiti per un periodo relativamente lungo.

Dal momento che un’assunzione prolungata di questi farmaci comporta una lunga serie di effetti collaterali anche gravi, già confermati da precedenti studi, sarà dunque fondamentale che i medici riflettano bene sui pro e i contro prima di consigliare questo genere di rimedi. I pazienti che utilizzano questi particolari farmaci sono infine esortati a sottoporsi agli esami per il controllo della glicemia regolarmente.

via | ScienceDaily
Foto di kalhh da Pixabay

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