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Epatite A in Nord Europa, consigli per i viaggiatori

Danimarca, Finlandia, Svezia e Norvegia stanno ancora facendo i conti con il virus Hav. A cosa bisogna fare attenzione se si passano le vacanze in questi Paesi?

Epatite A in Nord Europa, consigli per i viaggiatori

L’European Center for Disease Prevention and Control è tornato a fare il punto della situazione sulla diffusione dell’epatite A in Europa. Ad essere interessati dal problema sarebbero soprattutto i Paesi del Nord Europa, in particolare la Danimarca, la Finlandia, la Svezia e la Norvegia, meta dei viaggi di molti italiani in questa estate 2013.

Dal primo ottobre 2012 al 6 agosto 2013 sono stati 106 i casi di infezione da Hav (il virus dell’epatite A), solo 64 dei quali sono stati, però, confermati: 38 in Danimarca, 7 in Finlandia, 13 in Svezia e 6 in Norvegia. Fra i 42 rimanenti 42 casi, definiti “probabili”, 30 riguardano la Danimarca, 7 la Finlandia, 4 la Svezia e 1 la Norvegia.

L’ipotesi è che il virus si sia diffuso attraverso prodotti a base di fragole e frutti di bosco surgelati importati dal Nord Africa, ritirati dal mercato danese, svedese e norvegese lo scorso 30 maggio. Il numero dei casi segnalati è diminuito fortemente tra giugno e luglio, mesi durante i quali le infezioni potrebbero essere state causate dal consumo di prodotti contaminati acquistati nei mesi precedenti e conservati nel congelatore senza sapere della possibile contaminazione.

Vademecum per i viaggiatori: come evitare il contagio e riconoscere i sintomi

L’Hav ha un’ottima capacità di sopravvivere nell’ambiente e a diversi metodi di conservazione degli alimenti, congelamento incluso. Una volta contratto può trasmettersi da un individuo ad un altro sia per vi oro-fecale, sia attraverso contatti stretti, ad esempio durante i rapporti sessuali, ma anche da un membro all’altro di una famiglia o da un compagno di scuola all’altro.

Il periodo di incubazione varia dai 15 ai 50 giorni, con una media di 28-30 giorni. Spesso l’infezione è asintomatica o dà sintomi lievi, soprattutto nei bambini al di sotto dei 5 anni. Negli adulti, invece, i principali sintomi con cui si manifesta sono febbre, malessere, disturbi addominali e, soprattutto, ittero. Questi disturbi possono durare da 1-2 settimane a qualche mese e nel 15% dei casi possono rimanere presenti fino a un anno. Non sono però noti casi di epatite A cronica e dopo la guarigione si è immunizzati contro l’infezione per tutta la vita.

Per evitare il contagio bisogna affidarsi prevalentemente a buone norme igieniche. Per quanto riguarda la trasmissione da persona a persona, il massimo dell’infettività è raggiunta nella seconda metà del periodo di incubazione, vale a dire quando i sintomi non hanno ancora fatto la loro comparsa. In molto casi l’infezione non viene più considerata contagiosa sopo la prima settimana di ittero.

Esiste anche un vaccino anti-epatite A; in caso di viaggio la prima iniezione (che deve essere seguita da un richiamo a 6-18 mesi di distanza) deve essere effettuata tra 2 e 4 settimane prima della partenza perché la protezione inizia ad essere efficace tra 14 e 21 giorni dopo la somministrazione.

Via | Ecdc
Foto | via Flickr di Let Ideas Compete

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