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L’ittero neonatale: diagnosi, rischi e cure

L'ittero neonatale è una sindrome che si manifesta con la classica colorazione gialla delle pelle: si manifesta alla nascita e viene accompagnata da particolari sintomi. Ecco tutto quello che c'è da sapere in merito.

L’ittero neonatale: diagnosi, rischi e cure

L’ittero neonatale non è una malattia, ma una sindrome, un sintomo, che si manifesta per la colorazione gialla che possiamo notare su cute, sclere, occhi e liquidi corporei del bambino appena nato. L’ittero neonatale si manifesta quando il livello di bilirubina nel sangue arriva ad un livello pari a 3 mg%.

L’aumento di bilirubina puà dipendere da alcune alterazioni. Valori più alti si verificano per un’eccessiva richiesa di degradazione dell’emoglobina, per alterazioni della captazione e metabolizzazione nella cellula epatiche, per un’alterazione nella fase biliare.

L’ittero neonatale, che viene definito tale se colpisce il piccolo con meno di 28 giorni, si manifesta per cause emolitiche (per emolisi massiva per incompatibilità materno-fetale del gruppo sanguigno, per anemie emolitiche congenite, per un riassorbimento degli ematomi da parto ma anche da emorragie intrapartum) e per cause non emolitiche (Sindrome Crigler-Najjar tipo I e II, ipotiroidismo, setticemia e sepsi delle vie urinarie).

L’aumento di bilirubina diretta o coniugata può avvenire per malformazioni delle vie biliari, epatite neonatale, epatite virale, malattie metaboliche, difetti della sintesi degli acidi biliari, malattie mitocondriali, fibrosi cistica. Può capitare, inoltre, che si manifesti l’ittero fisiologico, che solitamente si presenta nella seconda-quarta giornata dalla nascita, ma che scompare da solo entro la settimana di vita.

Dopo che il medico ha diagnosticato l’ittero neonatale, tramite osservazione della colorazione giallastra della pelle e delle sclere e tramite un esame del sangue per verificare l’aumento di bilirubina (alcuni medici ricorrono anche ad un dispositivo con luce blu), adotterà le strategie migliori per far stare meglio il piccolo.

In casi lievi, la situazione rientrerà nella norma in breve tempo, mentre in casi più gravi si ricorre alla fototerapia. In altri casi è consigliabile aumentare la frequenza delle poppate o ricorrere al latte artificiale e sono raramente si fanno trasfusioni di sangue.

Foto | da Flickr di shannonpatrick17

Via | OspedaleBambinGesù

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