
Vector illustration of a young man lying in his bed, trying to sleep. His eyes are wide open and he is looking desperate and frustrated. His wife or girlfriend is lying next to him and the bedroom is lit from the full moon and the city lights outside the window.
Dormire poco e male provoca effetti dannosi sulla nostra salute, ma sapevate che dopo una notte insonne, l’attività cerebrale aumenta nelle regioni che percepiscono il dolore? A suggerirlo è un nuovo studio pubblicato sulla rivista The Journal of Neuroscience, che fornisce la prima spiegazione basata sull’attività cerebrale, per descrivere la relazione tra sonno e dolore.
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Per esaminare la questione, gli esperti hanno condotto due ricerche (una in laboratorio e l’altra on line) ed hanno osservato il modo in cui il cervello elabora il dolore in modo diverso quando gli individui sono privati del sonno, e come la qualità del sonno possa influire sulla sensibilità al dolore auto-riferita.
Quando i ricercatori hanno tenuto svegli per tutta la notte un campione di giovani sani, hanno osservato un aumento dell’attività nella corteccia somatosensoriale primaria e una ridotta attività nelle regioni dello striato e della corteccia insulare durante un test di sensibilità al dolore.
I partecipanti allo studio online hanno confermato tali risultati, riportando un aumento della sensazione di dolore durante il giorno dopo aver riferito di aver dormito poco la notte prima.
Alla luce di quanto emerso, gli autori ritengono che sia utile migliorare la qualità del sonno delle persone, specialmente in ambito ospedaliero, in modo da aiutare i pazienti a gestire meglio condizioni o procedure mediche particolarmente dolorose. Più in generale, la ricerca evidenzia e conferma l’esistenza di un collegamento tra sonno e dolore.
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via | ScienceDaily
Foto da iStock