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Carne rossa, rischio cancro può dipendere da cottura

Il parere del Cnsa

Carne rossa, rischio cancro può dipendere da cottura

Guarda la galleria: Carne rossa e tumori

Prima di dire l’ultima parola sull’associazione fra il consumo di carne rossa e il rischio di cancro del colon retto sarà necessario attendere la versione finale completa della monografia dello Iarc (l’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro dell’Organizzazione mondiale della sanità – Oms) i cui primi dati, recentemente pubblicati su The Lancet Oncology, hanno scatenato il dibattito internazionale sulla sicurezza del consumo di carni rosse e lavorate.

A dichiararlo è il Comitato nazionale per la sicurezza alimentare (Cnsa), interpellato a tal proposito dal Ministro della Salute Beatrice Lorenzin proprio in occasione della classificazione dell’Oms delle carni lavorate come agenti cancerogeni sicuri e delle carni rosse come cancerogeni probabili.

Nel frattempo, il Cnsa raccomanda

di prestare particolare attenzione alle modalità di preparazione e cottura degli alimenti, limitando, in particolare, cotture alla griglia ad alte temperature e fritture.

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Nel suo parere ufficiale il Cnsa ricorda che, come tutti gli altri tumori, anche il cancro del colon retto è “il risultato di più fattori” e che è “innescato dall’interazione tra ambiente, stile di vita e genetica”. In particolare, il Cnsa ricorda il ruolo determinante giocato dall’eccesso di peso, dalla sedentarietà, dallo scarso consumo di fibre, dall’eccesso di calorie nella dieta e dallo stile di vita nel suo complesso, alimentazione inclusa. Per questo oltre a fare attenzione alla preparazione e alla cottura degli alimenti raccomanda anche:

  • di seguire un regime alimentare vario, “ispirato al modello mediterraneo”, e di evitare un consumo eccessivo di carne rossa, “sia fresca che trasformata”;
  • di ridurre il consumo di grassi e proteine animali e aumentare quello di cibi ricchi di vitamine e fibre. In questo modo è possibile prevenire non solo i tumori ma anche le malattie cardiovascolari. “Nella frutta e nella verdura – spiega infatti il Cnsa – oltre alle fibre, si trovano in misura variabile vitamine e altri componenti essenziali, il cui insieme ha un riconosciuto potere protettivo”;
  • di mantenere il peso corporeo nella norma durante tutta la vita e di praticare con regolarità esercizio fisico.

“Un regime dietetico adeguato ed equilibrato – ricorda il Cnsa – non solo garantisce un apporto ottimale di nutrienti, in grado di soddisfare i fabbisogni dell’organismo, ma permette anche di ricevere sostanze che svolgono un ruolo preventivo e/o protettivo nei confronti di determinate condizioni patologiche”.

” title=”Tutte le raccomandazioni del CNSA “]

Via | Ministero della Salute

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