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Bullismo e cyberbullismo ai tempi del Covid: cosa è cambiato?

Bullismo e cyberbullismo ai tempi del Covid: ecco cosa è cambiato durante i mesi della pandemia e quali rischi corrono i vostri figli

Bullismo e cyberbullismo ai tempi del Covid: cosa è cambiato?

Bullismo e cyberbullismo ai tempi del Covid: qualcosa è cambiato, e in peggio. In occasione del Safer Internet Day 2021 si torna a parlare di cyberbullismo, un problema che si rivela peggiorato a causa dell’emergenza Covid. Il motivo è facile da capire: rimanendo sempre più a casa, i giovani sono maggiormente connessi e – di conseguenza – più vulnerabili. I tipi di bullismo e cyberbullismo che costellano la rete sono del resto molti.

Si va dal trickery (che avviene quando il bullo cerca di ottenere la fiducia di un utente per poi fargli uno scherzo crudele), al flaming, che consiste nell’inviare messaggi aggressivi e violenti contro il malcapitato utente. I nostri figli su internet rischiano poi di cadere nella rete di adescatori o di persone che mettono in atto il cosiddetto “harassment”, che consiste nell’inviare molestie sul web, minacciando di morte la vittima.

Insomma, il bullismo e il cyberbullismo non sono dei problemi da poco. Si può cadere facilmente in veri e propri reati. Si può distruggere la vita e la salute psicologica di una persona, mettendo in atto comportamenti di questo genere.

Bullismo e cyberbullismo ai tempi del Covid: un fenomeno sempre più frequente

Ma tornando alla situazione attuale, in che modo il Covid ha influenzato il fenomeno del cyberbullismo? A causa dell’isolamento, della scuola in DAD e dell’assenza di attività ricreative, i giovani sono sempre più connessi. Ciò li espone a un rischio maggiore di essere vittime di cyberbullismo.

Recenti ricerche confermano che oggi 6 giovani su 10 trascorrono più di 5 ore al giorno on line. Il 61% dei giovani afferma inoltre di essere vittima di bullismo o di cyberbullismo. Il 68% ha assistito a casi di bullismo, e 6 adolescenti su 10 ammettono di non sentirsi al sicuro online. Fra le più grandi paure degli adolescenti primeggia quella del Revenge porn, un problema che preoccupa ben il 52,16% delle giovani utenti.

Di fronte a un quadro di questo tipo, appare chiaro quanto sia importante proteggere la sicurezza degli utenti di ogni età, soprattutto quella dei più giovani.

Foto di un-perfekt da Pixabay
via | Ansa

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