
A medical worker is pictured at a mobile testing facilities for Tuberculosis (TB) at Driefontein Gold Mine in Carletonville on March 24, 2012. Deputy President Kgalema Motlanthe launches a national TB control plan amongst gold miners, beginning with a programme to test workers. AFP PHOTO / ALEXANDER JOE (Photo credit should read ALEXANDER JOE/AFP/Getty Images)
Crescono i casi di tubercolosi in Italia. Tutto a causa della globalizzazione, del fatto che gli individui, più propensi e abituati a viaggiare in ogni angolo del mondo, per motivi di lavoro e personali, entrano in contatto con malattie che finora erano state tenute a bada nel nostro paese, come sottolineato anche dal Professor Massimo Andreoni, presidente Simit, Società Italiana Malattie Infettive e Tropicali, che suggerisce anche la maggior facilità della propagazione della malattia che si può passare con semplici colpi di tosse o statnuyi.
La tubercolosi è una malattia che colpisce soprattutto l’apparato respiratorio, con un’incidenza maggiore nei soggetti immunodepressi. Si può presentare all’inizio con una semplice febbriciattola, con un piccolo dimagrimento e poi con una tosse anche molto insistente, che non guarisce nemmeno con l’uso degli antibiotici:
Ad avvenuto contagio i primi sintomi rivelatori sono disturbi respiratori, come una bronchite persistente. In questa fase l’RX del torace permette di fare una diagnosi per capire se si tratta o meno di tubercolosi. Con il passare del tempo la tosse si intensifica sino a provocare espettorati anche emorragici.
Riconoscere i sintomi della tubercolosi subito è importante, per poter immediatamente attuare le procedure di cura. Bisogna fare molta attenzione ai soggetti più a rischio, i pazienti immunodepressi, che fanno uso di farmaci che possono comportare immunosoppressione: si tratta di persone in cura per malattie dermatologiche, gastroenterologiche, che fanno uso di cortisone.