Benessereblog Salute Fecondazione eterologa: anche in Italia le prime gravidanze

Fecondazione eterologa: anche in Italia le prime gravidanze

Sarebbero 3 a Roma e 1 a Milano. Nella clinica dove è stata ottenuta quest'ultima il Ministero ha già inviato i Nas. Ed è già polemica

Fecondazione eterologa: anche in Italia le prime gravidanze

Non è passato molto tempo dalla caduta del divieto di fecondazione eterologa imposto fino a pochi mesi fa dalla Legge 40 ma già arrivano le prime notizie di gravidanze ottenute utilizzando gameti esterni alla coppia. A darle è Filomena Gallo, segretario dell’Associazione Luca Coscioni, annunciando di essere stata contattata da 3 coppie che, a Roma, sono riuscite a concepire un bambino grazie all’eterologa.

Come ha raccontato l’avvocato all’Adnkronos Salute, la prima gravidanza riguarda una coppia che aveva già preso contatti con un centro per la fertilità in Spagna per riuscire a concepire nonostante la donna fosse diventata sterile in seguito a un trattamento con chemioterapici. Le altre due coppie avrebbero voluto ringraziare l’Associazione per l’impegno profuso a favore della fecondazione eterologa annunciando il concepimento a Gallo attraverso un sms.

Una quarta coppia avrebbe invece concepito grazie all’eterologa a Milano e il loro caso avrebbe attivato accertamenti da parte dei Nas. Severino Antinori, direttore della clinica in cui è stata eseguita la fecondazione, ha manifestato il suo dissenso.

Non possono non rimarcare quest’azione intimidatoria e persecutoria nei confronti miei, ma soprattutto delle coppie

ha dichiarato Antinori, assicurando di aver agito secondo le regole.

Dopo la sentenza della Corte costituzionale la fecondazione eterologa si può praticare in Italia, tranne che per il ministro Lorenzin, che appunto sta mettendo in atto una serie di impedimenti.

Stando alle dichiarazioni del Ministero, dove è stata attivata la Direzione generale della Prevenzione competente, quelle in corso non sarebbero però attività volte a ostacolare la fecondazione eterologa. Il dicastero ha infatti fatto sapere che i Nas stanno effettuando attività di “accertamento preventivo” per verificare l’assenza di violazioni in ambito sanitario e il rispetto dei requisiti minimi previsti dalla legge, come le autorizzazioni richieste. Al momento, però, il Ministro non avrebbe ricevuto ancora nessuna informativa sull’esito degli accertamenti.

Tutti aspettano le linee guida del Ministero

ha spiegato Antinori

ma noi siamo andati avanti lo stesso, convinti che queste linee guida non siano altro che una scusa per attendere ‘sine die’ e di fatto impedire l’eterologa in Italia. Mentre anche a detta di giuristi che ho consultato la sentenza della Corte Costituzionale automaticamente ripristina la normativa precedente alla legge 40, quindi per noi l’eterologa è già pienamente lecita. Per farla ci siamo attenuti alle linee guida europee, nel pieno rispetto della deontologia medica, e stiamo lavorando per praticarne altre.

Meno accesa la posizione di Filomena Gallo.

Nei prossimi mesi saremo nuovamente in Corte Costituzionale sugli ultimi divieti della legge 40: embrioni non idonei per una gravidanza alla ricerca e accesso alla Pma per le coppie fertili portatrici di patologie genetiche

ha dichiarato il segretario dell’Associazione Luca Coscioni

Con le coppie ci auguriamo che anche il governo e il Parlamento accolgano con soddisfazione questo annuncio e si adoperino quindi per cancellare gli ultimi divieti e non per aggiungerne altri.

I giudici della Consulta sono stati più che chiari evidenziando che non esiste alcun vuoto normativo dopo la caduta del divieto imposto dalla legge 40: i figli dell’eterologa sono figli legittimi della coppia, non hanno rapporti con i donatori di gameti (è quindi garantito l’anonimato) e in più anche sotto il profilo scientifico non ci sono problemi: in Italia siamo all’avanguardia per la tracciabilità dei gameti, grazie all’obbligo di mantenere i dati dei donatori per 30 anni dall’utilizzo. Le linee guida del ministero potranno definire il numero di donazioni per ogni donatore.

Gli stessi giudici

aggiunge Gallo

suggeriscono di prendere il modello francese e inglese considerando il numero minimo di donazioni. D’altra parte, neanche nel 2009, quando la Consulta ‘bocciò’ altre parti della legge 40, uscirono linee guida immediate e come allora i centri hanno continuato a lavorare, così possono fare ora. La Consulta, con questa sentenza storica, ribadisce che le tutele sono tutte garantite, sia per la coppia che per il futuro bambino.

    Aggiornamento delle 9:00

    Dalle ispezioni condotte dai NAS presso la clinica milanese in cui sarebbe stata eseguita una delle prime fecondazioni eterologhe in Italia non risulterebbe traccia di nessuna coppia sottoposta alla procedura. Secondo Severino Antinori, direttore della Clinica, ciò sarebbe dovuto al fatto che le informazioni sono state debitamente protette per rispettare il diritto alla privacy.

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Via | AGI; Adnkronos

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