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Temperatura basale: cos’è e come si misura

La temperatura basale è un indicatore importante per verificare l’andamento del ciclo mestruale e sperare in un concepimento.

Temperatura basale: cos’è e come si misura

La temperatura basale è la temperatura interna, quindi del corpo, al momento dei risveglio la mattina, prima di mettersi in movimento. È importante perché la temperatura varia in base alla quantità di progesterone che le donne hanno in circolo, di conseguenza è un ottimo indicatore per verificare a che punto del ciclo mestruale ci si trova.

In linea di massima nei giorni dell’ovulazione la temperatura sarà bassa e varierà tra i 36.3° e i 36.7°, mentre dopo l’ovulazione aumenterà di alcuni decimi di grado (ad esempio 37° o più) e manterrà valori più alti. Si parla di ciclo anovulatorio quando la temperatura si mantiene invece costante nell’arco di tutto il ciclo: le oscillazioni saranno totalmente irregolari e non si potrà individuare un prima e un dopo.

La temperatura basale, in caso di gravidanza, si manterrà alta. Tra gli indicatori di concepimento, c’è proprio questo: le misurazioni dovrebbero restare alte per almeno due settimane dopo l’ovulazione. Come si misura? È molto semplice. Si inizia il primo giorno del ciclo e si va avanti fino alla fine del ciclo stesso. Vi conviene creare una sorta di tabellina dove inserire, giorno per giorno, tutti i valori. Da un punto di vista pratico è più immediato un grafico.

La temperatura, come anticipato, deve essere misurata al risveglio (almeno 5 ore di sonno consecutive), prima di fare qualsiasi cosa e sempre alla stessa ora. Si può misurare per via vaginale, rettale o orale (quest’ultima è quella meno consigliata perché si potrebbero commettere più errori). Che termometri si possono usare? Ne vedono di appositi, ma anche quelli tradizionali vanno bene.

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