Acne

Acne

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L’acne è uno dei disturbi della pelle più comuni durante l’adolescenza, ma può colpire anche gli adulti e i neonati. Provoca eruzioni cutanee di vario tipo, per lo più sul viso, e spesso è motivo di grande imbarazzo, soprattutto tra i più giovani. Questa malattia cronica, tuttavia, non ha solo ripercussioni psicologiche, perché se non trattata in modo adeguato può lasciare sulla pelle cicatrici e segni permanenti.

In questo articolo scopriremo cos’è l’acne, quali sono le cause e i fattori che possono scatenarla o aggravarla e quali le terapie più efficaci, sia farmacologiche che non farmacologiche, per curarla. Approfondiremo anche i diversi tipi di acne, per scoprire come riconoscerli, da cosa sono provocati e come trattarli.

acne viso
Fonte: Pixabay / Kjerstin Michaela

Cos’è l’acne

L’acne è un disturbo cutaneo di tipo infiammatorio che colpisce il follicolo pilifero e le ghiandole sebacee. Causa sfoghi più o meno gravi sulla pelle, più comunemente sul viso, ma anche su collo, torace e dorso. I sintomi tipici sono i punti neri (comedoni), a cui seguono papule (piccole lesioni infiammate di colore rosa) e pustole, cioè i classici brufoli con il puntino bianco o giallo che contengono pus.

Questa malattia cronica e recidivante è molto frequente tra gli adolescenti (70-87% dei casi), ma non si manifesta soltanto in questa fascia di età: può, infatti, colpire anche i neonati e gli adulti, in particolare le donne.

Si tratta, in ogni caso, di una malattia non grave, ma comunque da non sottovalutare, perché nelle forme più severe può portare alla formazione di noduli o cisti e lasciare cicatrici sulla pelle. Per il suo impatto estetico, inoltre, può causare un forte disagio psicologico nelle persone che ne soffrono, in particolare in adolescenti e giovani, minando la loro autostima e condizionandole nella vita di relazione.

I tipi di acne

Esistono vari tipi di acne, diversi a seconda della manifestazione clinica con cui si presentano e dell’età in cui tendono a fare la loro comparsa.

In base al sintomo prevalente, l’acne si distingue in:

  • comedonica
  • papulo-pustolosa
  • cistica (anche detta acne nodulo-cistica o acne conglobata), la forma più severa, caratterizzata dalla presenza di lesioni nodulo-cistiche e da gravi esiti cicatriziali.

Come approfondiremo in seguito, c’è anche una forma di acne, detta acne rosacea, che non provoca solo lesioni ma, soprattutto, un cronico arrossamento della pelle che la differenzia dalle altre tipologie.

I tipi di acne si possono classificare anche a seconda della fase della vita in cui si manifestano:

  • quella giovanile compare con lo sviluppo sessuale e, dopo questo periodo, può guarire oppure persistere nel tempo
  • la forma tardiva di acne colpisce gli adulti, anche se non hanno mai sofferto di acne da giovani
  • l’acne neonatale si manifesta nei nuovi nati.
acne pustole
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Cause

All’origine di questa malattia cutanea c’è un processo infiammatorio innescato dal sebo, una sostanza oleosa prodotta dalle ghiandole sebacee. In condizioni normali, attraverso i pori, il sebo raggiunge la superficie della pelle, la lubrifica e contribuisce alla formazione di un sottile strato, il cosiddetto film idrolipidico cutaneo, che la protegge dagli agenti esterni. Nell’acne, il sebo prodotto è alterato: va, quindi, a formare un tappo, il comedone, che ostruisce il follicolo pilifero. Questo processo favorisce la proliferazione di batteri che possono causare infiammazione e infezione all’interno del follicolo.

Ma quali sono le cause dell’acne? Questo disturbo può essere scatenato da un insieme di fattori, ovvero:

  • l’inizio della secrezione degli ormoni nel periodo dello sviluppo sessuale (pubertà): questo cambiamento può contribuire a una maggiore produzione di sebo da parte delle ghiandole sebacee
  • la familiarità: la predisposizione nei confronti dell’acne sembra essere influenzata da fattori genetici, quindi la probabilità di svilupparla è maggiore se uno o entrambi i genitori ne hanno sofferto
  • i cambiamenti ormonali durante la gravidanza o il ciclo mestruale
    la sindrome dell’ovaio policistico, uno dei più comuni disordini endocrini che colpiscono le donne in età fertile
  • lo stress, che può causare un aumento del livello degli ormoni androgeni, che regolano l’attività delle ghiandole sebacee, provocando un’ipersecrezione di sebo.

Le cattive abitudini che possono favorire questo disturbo

Anche alcune cattive abitudini e uno stile di vita scorretto possono giocare un ruolo nel favorire lo sviluppo o un aggravamento dell’acne. Tra questi, l’alimentazione sembra avere un peso particolare. Sfatiamo un falso mito: non esiste una relazione di causa-effetto tra il consumo di un cibo specifico e la comparsa dell’acne. Tuttavia, i cibi ad alto indice glicemico, che provocano un rapido innalzamento dei livelli di glucosio nel sangue, possono aumentare il rischio di svilupparla o peggiorarne i sintomi: in risposta al picco glicemico, infatti, il corpo rilascia insulina, l’ormone responsabile della regolazione dei valori del glucosio, che se presente in eccesso può spingere le ghiandole sebacee a produrre più sebo. Al contrario, prediligere i cibi a basso indice glicemico, come i cereali integrali, può contribuire a prevenire l’acne e a migliorarla.
Anche l’abitudine di lavarsi il viso troppo spesso o l’utilizzo di prodotti non adatti al proprio tipo di pelle può far peggiorare la salute cutanea.

I farmaci per curare l’acne

Per la cura di questo disturbo sono disponibili diversi trattamenti efficaci, da scegliere a seconda della sua severità. È importante evitare soluzioni fai da te che potrebbero aggravare i sintomi e rivolgersi a un dermatologo, che saprà consigliare l’approccio terapeutico più indicato.

  • Nei casi più lievi può essere sufficiente ricorrere a detergenti specifici come saponi a pH neutro o acido, creme seboriducenti, disinfettanti ed esfolianti.
  • Per i casi moderati, il trattamento più efficace è quello con farmaci topici, come i retinoidi, derivati della vitamina A che svolgono un’azione cheratolitica, cioè sono in grado di liberare il follicolo pilifero ostruito, favorendo così la scomparsa o il miglioramento dell’acne.
  • I casi più seri possono richiedere, insieme ai farmaci topici, anche medicinali per uso orale, come gli antibiotici ad azione antibatterica e antinfiammatoria o l’isotretinoina, un retinoide, che riduce la produzione di sebo e previene l’eccessiva cheratinizzazione della cute, evitando così l’ostruzione dei follicoli piliferi.
  • Alle donne può essere consigliata l’assunzione della pillola anticoncezionale se l’acne ha un’origine ormonale.

Tutti i farmaci devono essere utilizzati sotto stretto controllo medico perché possono causare vari effetti collaterali, sia a livello cutaneo (arrossamento, desquamazione, irritazione, secchezza) che a livello sistemico (mal di testa, aumento del colesterolo).

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I trattamenti non farmacologici

Oltre alle cure farmacologiche, esistono anche terapie che non prevedono l’assunzione di medicinali, come:

  • il micropeeling, un peeling chimico che stimola la desquamazione cutanea e l’eliminazione di papule e comedoni attraverso apposite lozioni
  • il peeling meccanico, in cui la rimozione dello strato corneo superficiale della pelle avviene tramite apparecchiature mediche che esercitano un’azione di sfregamento
  • la terapia fotodinamica, che consiste nell’irradiazione delle aree cutanee colpite per eliminare le cellule danneggiate.

Rimedi naturali

Il trattamento dell’acne in forma lieve può anche prevedere il ricorso a rimedi naturali. Tra questi ci sono:

  • il tè verde e la camomilla per lenire l’arrossamento e il bruciore dell’acne rosacea
  • il tea tree oil, perché la sua azione antibatterica può essere utile in caso di papule e pustole.

Tuttavia prima di ricorrere a soluzioni di questo tipo, per quanto naturali, è sempre consigliabile chiedere il parere del dermatologo per avere conferma che siano adatte ed efficaci.

Come ricorda l’istituto Superiore di Sanità non ha, invece, alcun fondamento scientifico l’utilizzo di alcuni rimedi casalinghi spesso consigliati per la cura dell’acne, come l’applicazione del dentifricio o del bicarbonato su brufoli e altre lesioni della pelle. Questi prodotti, a cui si attribuisce erroneamente il potere di ridurre l’eccesso di sebo e di svolgere un’azione antinfiammatorie e antisettica, non hanno alcun effetto curativo. Il loro utilizzo può, al contrario, irritare la pelle e peggiorare il disturbo.

L’unica soluzione efficace contro l’acne è rappresentata da terapie appropriate e prodotti specifici, da utilizzare sempre su indicazione e sotto controllo del medico.

Dopo questa panoramica generale sull’acne, esaminiamo ora più in dettaglio i vari tipi, i sintomi con cui si manifestano, le cause e i trattamenti più indicati per ciascuno.

acne giovanile
Fonte: Unsplash / Daniil Lebedev

Acne giovanile

L’acne giovanile è una delle forme più frequenti e colpisce, in genere, gli adolescenti tra i 12 e i 18 anni. Questo disturbo può manifestarsi e scomparire in giovane età, ma, soprattutto nelle donne, può anche perdurare in età adulta, fino ai 30-40 anni.

Sintomi

L’acne giovanile si definisce “polimorfa” perché il suo sintomo tipico è la contemporanea presenza di comedoni, papule e pustole,
A questi sfoghi cutanei possono aggiungersi arrossamento, prurito, formazione di cisti che possono causare dolore e lasciare cicatrici sulla pelle.
I sintomi si manifestano per lo più sul viso, ma possono comparire anche sul petto e sulla schiena, dove sono presenti molte ghiandole sebacee.

Cause

Gli adolescenti che soffrono di acne giovanile presentano, in genere, una maggiore sensibilità allo stimolo degli ormoni, che favorisce lo sviluppo di questo disturbo. Anche la familiarità, cioè il fatto che uno o entrambi i genitori abbiano avuto l’acne da giovani, è un elemento predisponente. Ci sono, poi, alcuni fattori legati allo stile di vita che possono far peggiorare le condizioni della pelle: tra questi, lo stress e l’uso di cosmetici coprenti.

Cure

Per la cura dell’acne giovanile esistono molte soluzioni terapeutiche, dai prodotti ad applicazione locale ai farmaci per uso orale, che devono essere scelte sulla base della gravità del problema. I possibili trattamenti includono:

  • terapie cutanee a base di prodotti seboriducenti, disinfettanti ed esfolianti per ridurre la produzione di sebo e stimolare il ricambio cellulare
  • farmaci topici come i retinoidi, dall’azione esfoliante
  • farmaci orali come gli antibiotici, per inibire la proliferazione batterica
  • corticosteroidi per ridurre l’infiammazione
  • isotretinoina, un farmaco per uso orale della classe dei retinoidi che viene utilizzato in caso di acne severa
  • contraccettivi orali nelle ragazze e nelle donne in cui l’acne è di origine ormonale.

Per saperne di più su questo tipo di acne, leggi il nostro articolo “Acne giovanile: cos’è e come si cura”.

Acne rosacea

L’acne rosacea è una malattia infiammatoria della pelle che si presenta con piccole pustole e arrossamenti del volto, anche se questo disturbo può interessare anche gli occhi. Colpisce persone di età compresa fra i 30 e i 50 anni, in particolare le donne.

Sintomi

L’acne rosacea ha sintomi molto caratteristici che la rendono facile da riconoscere e da distinguere dall’acne comune:

  • rossore persistente sul viso
  • comparsa di papule o pustole
  • dilatazione dei capillari superficiali (teleangectasia)
  • bruciore, gonfiore e ispessimento della pelle
  • dilatazione dei capillari e delle vene del naso (rinofima), che appare gonfio e bulboso.

Quando l’acne rosacea colpisce l’area degli occhi e delle palpebre può causare:

  • irritazione
  • bruciore
  • gonfiore
  • prurito
  • lacrimazione
  • sensibilità alla luce (fotosensibilità).

Cause

L’acne rosacea è un disturbo multifattoriale, alla cui comparsa concorrono, cioè, molti elementi. Dietro questa patologia, che sembra essere di origine vascolare, ci sono probabilmente componenti ambientali, fisiologiche ma anche emotive: le persone che tendono ad arrossire con facilità risultano particolarmente soggette a questa forma di acne.

Le possibili cause scatenanti includono:

  • temperature elevate o molto basse
  • esposizione della pelle alla luce solare
  • assunzione di alcolici
  • consumo di cibi piccanti
  • vampate dovute alla menopausa
  • assunzione di farmaci come gli antipertensivi e i vasodilatatori, che scatenano il disturbo o peggiorano il quadro clinico.

Come trattare l’acne rosacea

Non esiste una cura per eliminare definitivamente l’acne rosacea, ma sono disponibili molti trattamenti per ridurre i sintomi ed evitare che il disturbo si riacutizzi. Tra questi:

  • farmaci antibiotici per uso topico oppure orale
  • prodotti specifici per attenuare il rossore
  • trattamenti laser per trattare la dilatazione dei capillari del viso
  • dermoabrasione per l’asportazione del tessuto in eccesso, se il rinofima ha causato una deformazione della struttura del naso.

Se vuoi saperne di più su questo disturbo, leggi il nostro articolo “Acne rosacea: cos’è, sintomi e cure”.

rimedi acne
Fonte: Pexels / Anna Nekrashevich

Acne tardiva

L’acne tardiva è un tipo di acne che si manifesta negli adulti, spesso senza che ne abbiano mai sofferto in precedenza. Colpisce in misura maggiore le donne, per lo più di età compresa tra i 20 e i 40 anni.

Sintomi

Questa forma di acne si presenta tipicamente sul volto, più di rado sul tronco, per esempio su spalle e décolleté, e causa comedoni e microcisti sotto la pelle. Può manifestarsi anche con foruncoli, soprattutto prima e durante le mestruazioni.

Acne tardiva: da cosa è causata

All’origine dell’acne tardiva possono esserci diverse cause, di natura ormonale o legate allo stile di vita. Tra queste:

  • la sindrome dell’ovaio policistico o altri disturbi ginecologici che determinano uno squilibrio ormonale
  • le fluttuazioni ormonali tipiche del ciclo mestruale, ma anche della gravidanza e della menopausa
  • una predisposizione genetica
  • un’alimentazione sbilanciata, per esempio troppo ricca di cibi raffinati e ad alto indice glicemico
  • il fumo
  • lo stress, che fa aumentare i livelli di cortisolo favorendo un’iperproduzione di sebo da parte delle ghiandole sebacee
  • l’utilizzo di cosmetici non adatti al proprio tipo di pelle.

Cure

La cura dell’acne tardiva deve partire dall’individuazione della causa scatenante, per comprendere se dietro questo disturbo ci sono cambiamenti ormonali, condizioni patologiche o uno stile di vita scorretto e impostare la terapia più mirata.
La gestione specifica delle lesioni cutanee è analoga a quella dell’acne comune e può prevedere il ricorso a prodotti per uso topico o a farmaci orali come gli antibiotici. Possono anche rivelarsi utili trattamenti come il micropeeling e la terapia fotodinamica.

Acne neonatale

L’acne può colpire anche i più piccini. L’acne neonatale è una dermatosi molto frequente, che è presente alla nascita o si sviluppa nelle prime settimane di vita.

Sintomi

Questa forma di acne interessa soprattutto la pelle del volto, in particolare della fronte, delle guance, delle palpebre e del mento, e si manifesta con brufoli o con piccoli puntini bianchi simili a dei granelli (i cosiddetti grani di miglio, o milia).

Cause

Le cause dell’acne dei neonati non sono ancora del tutto note. Sembra che questo disturbo sia dovuto alla stimolazione delle ghiandole sebacee da parte degli androgeni, che passano dalla madre al bambino o sono prodotti da lui: questo spiegherebbe perché questa forma di acne è più comune tra i maschietti.

Come curare l’acne nei neonati

Generalmente l’acne neonatale scompare da sola nell’arco di 3-4 mesi, senza necessità di cure e senza lasciare cicatrici. Se il disturbo persiste più a lungo o causa anche altri sintomi, sia cutanei che non cutanei, come febbre, ulcere o screpolature della pelle, è bene rivolgersi al pediatra.

acne neonatale
Fonte: Unsplash / Vitolda Klein

Acne cistica

Oltre che per la fascia di età in cui insorgono, i tipi di acne si differenziano, come abbiamo visto, anche per la sintomatologia con cui si presentano, ovvero per la predominanza di comedoni o di lesioni come papule, pustole o noduli. L’acne cistica, anche detta acne nodulo-cistica o acne conglobata, è una delle forme più gravi. Generalmente compare nel periodo della pubertà o tra i 20 e i 30 anni e sembra sia legata a un’eccessiva attivazione delle ghiandole sebacee causata da uno stimolo neuroendocrino.
Questa forma di acne è caratterizzata dalla presenza, su viso e tronco, di noduli (dovuti a un accumulo di secrezioni) e cisti (grumi pieni di pus sotto la pelle) di grandezza variabile da pochi millimetri a qualche centimetro. In genere si tratta di lesioni molto infiammate, che causano dolore e, se non trattate adeguatamente, possono lasciare cicatrici sulla pelle.
La cura è per lo più farmacologica, a base di isotretinoina, che favorisce la regressione dell’acne. In alternativa è possibile fare ricorso a micropeeling e terapia fotodinamica, che richiedono tempi di guarigione più lunghi ma hanno il vantaggio di evitare l’assunzione di medicinali.

L’acne, dunque, è un disturbo non grave, ma che non deve essere considerato semplicemente un inestetismo: si tratta di  una vera e propria malattia della pelle che, in quanto tale, richiede cure adeguate e trattamenti mirati, da impostare con il dermatologo.

FONTI

 

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