L’artrite psoriasica è una malattia infiammatoria cronica che colpisce le articolazioni in pazienti che soffrono di psoriasi o hanno famigliari con questa diagnosi. Si tratta di una malattia autoimmune che può manifestarsi dopo la psoriasi o prima, a seconda dei casi. Colpisce solitamente dopo i 30 anni, in egual misura donne e uomini. Esistono cinque tipologie di artrite psoriasica, a seconda delle articolazioni colpite e della gravità dei sintomi.
Per combattere la sarcopenia, è fondamentale adottare un approccio multifattoriale. L’esercizio fisico regolare, che includa attività di resistenza e forza, stimola la crescita e mantiene la funzionalità muscolare. Una dieta bilanciata, ricca di proteine di alta qualità, vitamine e minerali, favorisce la sintesi proteica muscolare. Mantenere uno stile di vita attivo, evitando il sedentarismo, contribuisce a preservare la salute dei muscoli.
La cura della dermatite da acari prevede principalmente l’uso di trattamenti topici e farmaci. Gli antistaminici e i corticosteroidi riducono infiammazione e prurito. Lavare la biancheria a temperature elevate, mantenere l’igiene personale e aspirare frequentemente l’ambiente possono ridurne la presenza in casa. Evitare fattori scatenanti come polvere e peli di animali è essenziale. Consultate un dermatologo per una corretta diagnosi e un piano terapeutico mirato.
Sì, la steatosi epatica può regredire con uno stile di vita sano, la perdita di peso e il trattamento delle cause sottostanti. Adottare una dieta equilibrata, eseguire regolare attività fisica e ridurre l’assunzione di alcol e grassi saturi aiuta a ridurre il grasso accumulato nel fegato. Il monitoraggio medico è essenziale per valutare la progressione e apportare modifiche al trattamento. Sebbene i tempi di regressione possano variare, investire nella salute del fegato aiuta è fondamentale.
La dermatite da contatto può essere causata da una reazione allergica o dall’esposizione a sostanze irritanti.
Le afte in bocca non sono contagiose e non si trasmettono da persona a persona. Queste ulcere dolorose si sviluppano principalmente a causa di traumi meccanici, stress, alimentazione e problemi immunitari. E’ possibile alleviare i sintomi ed accelerare la guarigione mediante risciacqui con soluzioni antinfiammatorie, l’uso di prodotti specifici per il dolore, il non consumo di cibi irritanti, una buona igiene orale e rimedi casalinghi. Generalmente guariscono in due settimane.
Dopo l’intervento di cataratta, il tempo necessario per riprendere la guida varia da persona a persona. In genere, la maggior parte dei pazienti può riprendere l’attività di guida entro 24-48 ore dall’intervento. Tuttavia, è fondamentale consultare il proprio oculista per ottenere un’indicazione precisa basata sulle circostanze individuali. Durante la visita post-operatoria, l’oculista valuterà la visione e la capacità di reagire ai segnali stradali prima di autorizzare il ritorno in auto.
Il Fuoco di Sant’Antonio o Herpes Zoster è una manifestazione cutanea provocata dal Varicella-Zoster-Virus (VZV), che appartiene alla famiglia degli Herpes virus (lo stesso che causa la varicella). Si ripresenta in periodi in cui il sistema immunitario è indebolito, a causa di stress, malattie, terapie farmacologiche. Più frequente in età avanzata, è contagioso, quindi sarebbe bene evitare di uscire di casa, rimanendo a riposo fino a completa guarigione.
Sebbene apparentemente simili in quanto a disturbi, il morbo di Crohn è una malattia infiammatoria cronica dell’intestino che coinvolge diverse parti del tratto gastrointestinale e che richiede una gestione medica specialistica e talvolta interventi chirurgici. Il colon irritabile, invece, è una condizione funzionale senza infiammazione o danni strutturali evidenti, caratterizzata da sintomi come dolore addominale, gonfiore e alterazioni delle abitudini intestinali.
La sindrome del cuboide è una malattia dolorosa che si presenta nell’omonimo osso del piede, causando un dolore intenso nella parte esterna dell’arto inferiore, quando lo si muove, si cammina oppure si pratica attività sportiva. Colpisce maggiormente runner, maratoneti, ballerini e tutti coloro che hanno una vita attiva. Tra le principali cause c’è proprio l’eccessivo utilizzo di questo osso, ma esistono anche dei fattori di rischio, come ad esempio il sovrappeso, il piede piatto e altri ancora.