Benessereblog Salute Quanta distanza tra antibiotico e fermenti lattici?

Quanta distanza tra antibiotico e fermenti lattici?

Antibiotici e fermenti lattici vanno assunti insieme? Sì e no è la risposta degli esperti. Possiamo prenderli in contemporanea se vogliamo evitare tutti quei disturbi derivanti dal trattamento per curare le infezioni batteriche, come la diarrea. Dovremmo però continuare anche in seguito, perché gli antibiotici tendono a minare il delicato equilibrio della flora batterica intestinale che, invece, i probiotici aiutano a mantenere.

Quanta distanza tra antibiotico e fermenti lattici?

Quando si è in cura con una terapia antibiotica, è bene proteggere il proprio intestino assumendo probiotici e fermenti lattici. Di solito è lo stesso medico che ha prescritto il trattamento per contrastare le infezioni batteriche a suggerire l’assunzione di questa integrazione volta a migliorare lo stato di salute della flora batterica intestinale. Flora batterica che potrebbe essere messa a dura prova dal medicinale. Come si prendono però i due farmaci. Insieme o separati? Se separati, quanta distanza tra antibiotico e fermenti lattici dobbiamo prevedere per non sbagliare?

Antibiotico e fermenti lattici a che distanza si prendono?

Il dubbio è legittimo: i fermenti lattici o probiotici vanno assunti insieme all’antibiotico, per permettere ai ceppi batterici contenuti in questi integratori di proteggere e riequilibrare la flora batterica intestinale che potrebbe essere messa a dura prova dal trattamento con antibiotici utile per contrastare eventuali infezioni di batteri nell’organismo? La risposta a questa domanda non è assolutamente semplice.

Sappiamo che questo medicinale, infatti, tende a distruggere la flora intestinale. I probiotici assunti durante la terapia possono vedere ridotta la loro azione. Assumere i fermenti lattici insieme agli antibiotici ha senso per evitare gli effetti collaterali della terapia, come la diarrea. Però questo tipo di assunzione non può nulla per quello che riguarda il riequilibrio della flora intestinale. I probiotici al termine della terapia antibiotica, invece, sono fondamentali, per ristabilire l’equilibrio della flora microbiotica intestinale. Così il microbioma potrà rinforzare il sistema immunitario e proteggere la parete intestinale.

Quindi, ricapitolando: antibiotico e fermenti lattici si possono prendere insieme, se si vuole scongiurare tutta quella serie di disturbi (diarrea in primis) che la terapia a base di questo farmaco comporta a carico dell’intestino. Si dovrebbe, però, continuare il trattamento con probiotici anche in seguito, così da riequilibrare la flora intestinale che gli antibiotici potrebbero aver distrutto.

Quali fermenti lattici prendere quando si prende l’antibiotico?

I migliori probiotici da assumere in caso di terapia con antibiotici vanno consigliati dal medico curante o dal farmacista di fiducia, anche in base a fattori come la malattia da combattere, il farmaco assunto, l’età del paziente, le sue condizioni di salute. Ci sono anche probiotici resistenti agli antibiotici, come il Saccharomyces boulardi, di solito consigliato prima e dopo l’antibiotico. Per rinforzare le difese immunitarie, invece, sono consigliati fermenti lattici a base di Lactobacillus casei, Bifidobacterium lactis, Lactobacillus reuteri e Lactobacillus acidophilus.

antibiotici e fermenti lattici

Quando si prendono i fermenti lattici mattina o sera?

In caso di assunzione di fermenti lattici non associata alla terapia antibiotica, è bene sapere che il momento migliore della giornata per assumerli è la sera, subito prima di andare a letto, perché l’intestino lavora meno nelle ore notturne. In questo modo aumentano le possibilità che i probiotici si integrino nella flora intestinale, agendo in profondità. Il trattamento con fermenti lattici è consigliato anche a lungo termine e non ha conseguenze gravi sulla salute dei pazienti.

Non esistono nemmeno rischi di sovradosaggio. Possiamo prenderli quotidianamente, ad alte dosi: al momento non ci sono ricerche scientifiche volte a scoraggiare un’abitudine di questo tipo.

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