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Preparare a casa i cibi per la pausa pranzo

Avete mai calcolato quanto vi costa mangiare ogni giorno l’insalata o il tramezzino acquistato al bar sotto l’ufficio? E se ai costi economici aggiungete anche quelli della salute e del peso, arriverete alla conclusione che è meglio portarsi il cibo per la pausa pranzo da casa. Ma quando si prepara a casa il cibo che […]

Preparare a casa i cibi per la pausa pranzo

Avete mai calcolato quanto vi costa mangiare ogni giorno l’insalata o il tramezzino acquistato al bar sotto l’ufficio? E se ai costi economici aggiungete anche quelli della salute e del peso, arriverete alla conclusione che è meglio portarsi il cibo per la pausa pranzo da casa. Ma quando si prepara a casa il cibo che si mangia in ufficio è particolarmente importante saperlo conservare bene utilizzando i contenitori giusti.

Ogni volta che dobbiamo conservare alimenti in frigorifero, ma a maggior ragione quando dobbiamo preparare in anticipo degli alimenti per poi trasportarli in altri ambienti, il contenitore deve essere igienicamente sicuro e garantire buone condizioni di conservabilità. Secondo gli esperti, il vetro è il materiale più adatto per soddisfare queste esigenze. Inoltre, il vetro ha il vantaggio di non macchiarsi e di non assorbire odori.

Sono molto pratici anche i contenitori in plastica per alimenti che possiamo riconoscere e distinguere dagli altri controllando il marchio europeo contrassegnato da un bicchiere e una forchetta stilizzati. Gli usa e getta sono tra i preferiti perché non sporcano e non si lavano. Si buttano semplicemente via dopo l’uso. Naturalmente, fatta la scelta, è importante anche utilizzare i contenitori in modo adeguato. Prima di riporvi il cibo, accertatevi che i recipienti siano perfettamente puliti e asciutti. Controllate anche che recipienti e coperchi siano intatti e senza tagli. Anche le guarnizioni devono essere integre per non compromettere la tenuta ermetica.

Quando è possibile, per praticità, molti utilizzano per la conservazione le carte da cucina scelte a seconda dell’esigenza: ci sono quelle in alluminio, quelle assorbenti da forno o per fritture oppure ancora le pellicole trasparenti. A volte, però, non scegliamo la carta giusta per l’alimento giusto. I rotoli in carta di alluminio, per esempio, sono senz’altro quelli più pratici e adatti per avvolgere alimenti o anche panini farciti da portarsi dietro in ufficio proteggendoli dagli agenti esterni e conservandone i profumi originari.

Anche se minimo, esiste, però, un rischio: quello che alcune particelle del metallo di cui è fatta la carta possano migrare sugli alimenti soprattutto se essi sono stati conservati sotto sale, sott’aceto o con limone. Oggi, però, esistono in commercio delle carte con un doppio strato: sotto quello d’alluminio, infatti, ce n’è un altro più interno, bianco, che è antiaderente e crea una barriera contro l’acidità di questi alimenti.

Le pellicole trasparenti a base di Pvc sono un altro strumento diffuso di conservazione il cui uso richiede, però, una certa attenzione. Secondo alcune ricerche queste pellicole utilizzate per avvolgere gli alimenti possono liberare, soprattutto a contatto con i cibi grassi, una quantità eccessiva di plastificanti dannosi per la salute (ftalati). I plastificanti usati nel Pvc sono sostanze classificate tra quelle in cui si rileva una bassa tossicità acuta a breve termine e qualche evidenza a livello epatico nel lungo periodo.

Per difendere i consumatori da questi rischi il Ministero della Salute ha stabilito che gli ftalati impiegati nelle pellicole per alimenti non possono superare il 5% e devono essere assenti nelle plastiche destinate ad avvolgere alimenti a base di sostanze grasse. Inoltre, possiamo anche optare per le pellicole realizzate in polietilene che non necessitano di plastificanti. Questi rotoli sono riconoscibili perché sulla confezione c’è scritto “Non contiene Pvc”. Se non riusciamo a trovarli, allora conserviamo i nostri alimenti nei fogli d’alluminio.

Foto | Flickr

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