Benessereblog Alimentazione Non solo futuro nei fondi del caffè, ma anche antiossidanti

Non solo futuro nei fondi del caffè, ma anche antiossidanti

I fondi del caffè sono una preziosa fonte di antiossidanti, ma solo se nelle cialde o nella macchinetta dell'espresso

Non solo futuro nei fondi del caffè, ma anche antiossidanti

C’è chi al loro interno legge il futuro, ma in realtà dentro ai fondi del caffè è nascosto ben altro. Secondo uno studio dell’Università di Navarra (Pamplona, Spagna) e della Technische Universität di Berlino (Germania), pubblicata sul Journal of Agricultural and Food Chemistry, i resti del caffè utilizzato sono una ricca fonte di antiossidanti preziosi per la salute. I benefici di questa bevanda non si limiterebbero, quindi, solo a ciò che effettivamente beviamo, ma anche a quello che avanza dalla sua preparazione.

Un caffè, però, non vale l’altro e fare la differenza non è tanto la miscela utilizzata, quanto il metodo di preparazione. Gli avanzi della moka non ne contengono grandi quantità, ma cialde, avanzi della preparazione di un espresso o di un infuso di caffè ne sono abbastanza ricchi da far ipotizzare di poterli utilizzare proprio per ottenere grandi quantità di antiossidanti.

Gli autori della ricerca, guidati da Maria-Paz de Peña, hanno valutato la presenza di una particolare tipologia di antiossidanti, i composti idrofili, nei fondi del caffè miscela Arabica e Robusta. Tutti, tranne quelli utilizzati nelle macchinette moka, contengono grandi quantità di acidi caffeilchinici, presenti in concentrazioni variabili tra 6,22 e 13,24 milligrammi per grammo di caffè già usato, quantità da 4 a 7 volte più elevate rispetto a quelle ritrovabili nel caffè pronto da bere. In particolare, l’antiossidante più presente è l’acido dicaffeilchinico, le cui concentrazioni variano tra 3,31 e 5,79 milligrammi per grammo di fondi di caffè.

A riprova di quanto queste molecole possano essere utili, i ricercatori hanno dimostrato che anche la capacità antiossidante dei fondi del caffè è elevata. Quella dell’estratto acquoso delle cialde già usate varia tra il 46 e il 102,3% di quella del caffè da bere, quella dell’estratto acquoso dei resti dell’espresso tra il 59,2 e l’85,6% e quella dell’estratto acquoso dei resti di un infuso è minore del 42% di quella del caffè.

Dei 20 milioni di tonnellate di fondi del caffè prodotte ogni anno nel mondo, quelli che restano nelle cialde e nelle macchine per l’espresso sono le più abbondanti sia nelle case degli amanti del caffè, sia negli esercizi commerciali. Per questo secondo gli autori le potenzialità degli avanzi del caffè sono davvero buone.

Via | Science Daily
Foto | Flickr

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