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Morte improvvisa negli atleti: scoperte le cellule coinvolte

Per quale ragione molti giovani atleti muoiono improvvisamente? La risposta potrebbe arrivare grazie a questo nuovo studio.

Morte improvvisa negli atleti: scoperte le cellule coinvolte

Non di rado sentiamo parlare di giovani atleti che perdono improvvisamente la vita per cause cardiache. A portare alla morte questi giovani sportivi è una condizione chiamata “cardiomiopatia aritmogena“, una malattia ereditaria che ha provocato la scomparsa improvvisa di tanti pazienti. La cardiomiopatia aritmogena comporta infatti la morte di alcune cellule del miocardio, che vengono sostituite con del tessuto fibroso e adiposo, e ciò porta allo sviluppo di aritmie, che possono portare a un arresto cardiaco.

Un nuovo studio condotto dai membri dell’Università della British Columbia di Vancouver, in collaborazione con i ricercatori dell’Università di Padova, ha scoperto un nuovo tipo di cellule staminali multipotenti collegate a questa patologia, e la loro scoperta potrebbe portare alla realizzazione di nuove terapie farmacologiche.

I meccanismi che possono portare allo sviluppo della malattia non sono ancora del tutto noti, ma il nuovo studio pubblicato sulla rivista americana Cell Stem Cell rivela che il tessuto fibroso e adiposo nel miocardio dei pazienti deriva da cellule specifiche chiamate FAP (progenitori fibro-adipogenici).

Si tratta di cellule staminali multipotenti che, se vengono attivate ad esempio in seguito ad un danno ischemico, possono rispondere differenziandosi in tessuto fibro-adiposo. Il blocco farmacologico di tale differenziamento, utilizzando una molecola sperimentale, ha portato ad un miglioramento della funzionalità cardiaca.

Grazie al loro studio, condotto su dei topi transgenici, si è aperta la strada a una migliore comprensione della malattia e dei meccanismi con cui si instaura e sviluppa, aumentando così le possibilità di riuscire a sviluppare nuove terapie farmacologiche che potrebbero arrestarne la progressione. Futuri studi saranno volti adesso all’analisi degli effetti che potrebbero avere delle molecole terapeutiche su questo nuovo tipo di cellule.

via | Il Gazzettino
Foto da Pixabay

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