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Miele per uso clinico

Il miele di manuka potrebbe aiutare a curare infezioni croniche delle ferite e impedirne il loro primo sviluppo.

Miele per uso clinico

Si confermano le proprietà antibatteriche del miele grazie ad un nuovo studio pubblicato su Microbiology. Il miele di Manuka potrebbe aiutare a curare infezioni croniche delle ferite e impedirne il loro primo sviluppo.

Lo streptococcus pyogenes è un batterio della pelle normale, che è spesso la causa della non-guarigione delle ferite. I batteri che infettano le ferite possono aggregarsi formando dei biofilm, che fanno da barriera ai farmaci e favoriscono l’infezione cronica. I ricercatori della Cardiff Metropolitan University hanno dimostrato – in vitro – che il miele di manuka non solo può distruggere completamente i biofilm di S. pyogenes ma anche bloccare lo sviluppo dei batteri del tessuto della ferita. I risultati dello studio hanno mostrato che concentrazioni molto piccole di miele hanno impedito l’inizio dello sviluppo di biofilm e che trattando il biofilm con il miele in vitro, in 2 ore sono morti fino all’85% dei batteri. Per questa ragione il miele di manuka riducendo la formazione del biofilm minimizza l’avvio di infezioni acute della ferita e anche l’istituzione di infezioni croniche.

Il team di Cardiff sta cercando di fornire una spiegazioni dell’azione antibatterica del miele. L’ultimo studio rivela che il miele può interrompere l’interazione tra S. pyogenes e la fibronectina presente sulla superficie delle cellule danneggiate. S.pyogenes possiede una proteina che ne facilita il legame alla cellula ospite legandosi alla fibronectina presente sulla superficie delle cellule. “Le molecole sulla superficie batterica si legano con la fibronectina umana, ancorando i batteri alla cellula. In questo modo l’infezione procede e si sviluppa il biofilm”, ha spiegato il dottor Sarah Maddocks che ha condotto lo studio. “Abbiamo scoperto che il miele riduce l’espressione di queste proteine ​​della superficie batterica e quindi inibisce il legame alla fibronectina umana, rendendo quindi meno probabile la formazione di biofilm. In questo modo il miele di manuka minimizza l’avvio di infezioni di infezioni acute della ferita e anche l’istituzione di infezioni croniche”.

Il miele di Manuka deriva dal nettare raccolto dalle api che si nutrono di manuka, albero che cresce in Nuova Zelanda e parti dell’Australia.

In futuro l’applicazione di agenti antibatterici direttamente sulla pelle per eliminare i batteri dalle ferite potrebbe diventare una valida alternativa agli antibiotici sistemici o potrebbe integrare la terapia antibiotica.

Via | Microbiology
Foto | Flickr

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