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L’iperprolattinemia nelle donne: le cause e i sintomi

L'iperprolattinemia può esser causata da farmaci, tumori o problemi alla tiroide. Ecco quali sono i sintomi

L’iperprolattinemia nelle donne: le cause e i sintomi

L’iperprolattinemia è una condizione in cui nel sangue sono presenti quantità troppo elevate di prolattina, l’ormone che stimola la produzione di latte dopo il parto. Nelle donne può essere associata sia alla gravidanza, sia alla presenza di tumori. Questi ultimi, in genere, non sono maligni e nel 90% dei casi sono adenomi ipofisari di piccole dimensioni, ossia tumori benigni dell’ipofisi, una ghiandola presente nel cranio e responsabile della produzione di diversi ormoni fra cui è inclusa anche la prolattina.

Non mancano, però, i casi in cui l’iperprolattinemia è associata alla presenza di masse tumorali di dimensioni maggiori che comprimono i tessuti dell’ipofisi. In altre circostanze, invece, a provocare l’aumento delle quantità della prolattina nel sangue sono l’ipotiroidismo e i medicinali. Quelli che sono più di frequente associati a questo disturbo sono alcuni psicofarmaci dall’azione antidepressiva o tranquillante.

I sintomi dell’iperprolattinemia variano molto da donna a donna. I più frequenti sono:

  • l’oligomenorrea, una condizione in cui il ciclo mestruale è molto lungo e a volte può anche saltare;
  • l’amenorrea, cioè l’assenza di mestruazioni;
  • la riduzione del desiderio sessuale;
  • la galattorrea, cioè la produzione di secrezioni sierose da parte delle mammelle;
  • l’infertilità.

Questi sintomi sono dovuti al fatto che la funzione principale della prolattina è stimolare la proliferazione delle cellule della mammella per far partire e far continuare la produzione del latte. In una situazione normale gli ormoni femminili, gli estrogeni, stimolano la proliferazione delle cellule dell’ipofisi responsabili della produzione di prolattina, soprattutto durante la gravidanza. Tuttavia, proprio in questi periodo i livelli di estrogeni e progesterone sono talmente elevati da inibire la produzione del latte.

Quando, subito dopo il parto, le quantità di questi due ormoni calano drasticamente inizia la produzione del latte e la prolattina inibisce l’ovulazione: per questo motivo durante l’allattamento la neomamma non ha il ciclo mestruale. A causa dell’esistenza di questi meccanismi livelli troppo elevati di prolattina possono dare luogo sia a produzioni anomale di latte, sia a problemi di fertilità e nel ciclo mestruale.

D’altra parte la produzione di prolattina dipende dal cervello ed è stimolata dall’ormone TRH, lo stesso ormone che regola la funzionalità dell’ipofisi. Per questo l’iperprolattinemia può essere associata a ipotiroidismo, una malattia caratterizzata dalla produzione eccessiva di TRH.

Per una diagnosi corretta tutti questi sintomi e la storia clinica della paziente vengono combinati con i risultati di esami diagnostici e strumentali come analisi del sangue, test ormonali e risonanza magnetica.

Via | Johns Hopkins Medicine; Medscape
Foto | Flickr

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