Benessereblog Salute Malattie Le cause della sindrome di Raynaud, la terapia e gli esami da fare

Le cause della sindrome di Raynaud, la terapia e gli esami da fare

Per alcune persone freddo e stress sono vere e proprie minacce per dita, naso e altre estremità del corpo. Cosa succede nei loro tessuti e come affrontare la situazione?

Le cause della sindrome di Raynaud, la terapia e gli esami da fare

A volte lo stress o temperature piuttosto basse possono provocare il raffreddamento e l’intorpidimento delle estremità del corpo: le dita, la punta del naso, le orecchie, le labbra e persino i capezzoli. Quando questa reazione è dovuta al restringimento dei vasi sanguigni che normalmente portano il sangue verso la pelle, che possono addirittura arrivare ad ispessirsi. Il problema è diverso da una semplice reazione al freddo e prende il nome di sindrome di Raynaud, una condizione che nei rari casi in cui si presenta nella sua forma più grave può essere associata al blocco del flusso di sangue e alla formazione di ulcere e cancrene.

Le cause di questa sindrome non sono del tutto note. Alcune sue forme, dette primarie, non sono associate a nessuna particolare malattia che possa giustificare il restringimento dei vasi sanguigni. Più raramente la sindrome di Raynaud è detta secondaria ed è associata alla presenza di un’altra patologia, ad esempio i disturbi della tiroide, ma anche la sclerodermia, il lupus o l’artrite reumatoide, malattie cardiovascolari o sindrome del tunnel carpale. Inoltre anche danni ai nervi causati da sforzi eccessivi e prolungati, traumi, farmaci ed esposizione a cloruro di vinile possono portare alla comparsa di questa particolare forma di ipersensibilità delle estremità corporee.

Questa eterogeneità nelle possibili cause rende impossibile stabilire a prescindere quali siano gli esami da fare in presenza di una sindrome di Raynaud. Sarà il medico, in base ai suoi sospetti, a prescrivere le analisi più adeguate, basandosi sull’eventuale presenza di altre patologie. Nel caso in cui si abbia apparentemente a che fare con una forma primaria del disturbo potrebbe essere sufficiente valutare lo stato di salute dei vasi sanguigni della pelle tramite capillaroscopia, un esame condotto alla base dell’unghia. Altre volte il medico può consigliare analisi più approfondite come quelle consentite dalla laserdopplergrafia a scansione o dalla termofotopletismografia. Ciò che conta è rivolgersi a un medico nel caso in cui la pelle delle estremità del corpo cambiasse in risposta a freddo e stress, diventando prima bianca e poi bluastra per poi intorpidirsi, diventare meno sensibile al tatto e, infine, arrossarsi, gonfiarsi, pizzicare o pulsare.

Anche la terapia più adatta dipende in gran parte dalla presenza di altre patologie. In molti casi la sindrome di Raynaud primaria non è altro che un disturbo lieve che può essere efficientemente contrastato vestendosi in modo adeguato. Altre volte è invece necessario assumere farmaci (ad esempio calcio-antagonisti, alfa-bloccanti o vasodilatatori) per limitare gli attacchi, evitare danni ai tessuti e far fronte alla patologia alla base di una forma di sindrome di Raynaud secondaria, che potrebbe anche richiedere il ricorso ad interventi chirurgici.

Solo in rari casi la sindrome può portare a danni risolvibili solo con l’amputazione della parte interessata. In generale, però, è meglio che chi soffre di questo disturbo eviti il più possibile la comparsa di un attacco. Basta vestirsi sempre in modo adeguato, soprattutto in inverno, ed evitare di raffreddare le estremità corporee anche quando si sta in casa, magari indossando sempre dei calzini e proteggendo le mani quando vengono messe nel frigorifero o nel congelatore.

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Via | Mayo Clinic

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