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La lentezza del pc vi stressa? E’ la sindrome da clessidra

La nostra dipendenza dal pc si fa sempe più evidente, come testimonia la nascita di vari centri per disintossicarsi da internet ed un sacco di disturbi derivanti dall’uso smodato del computer. Un altro tra i fenomeni sempre più diffusi, è la consapevolezza dello stress che si prova quando una pagina non si carica. la lentezza […]

La lentezza del pc vi stressa? E’ la sindrome da clessidra

La nostra dipendenza dal pc si fa sempe più evidente, come testimonia la nascita di vari centri per disintossicarsi da internet ed un sacco di disturbi derivanti dall’uso smodato del computer. Un altro tra i fenomeni sempre più diffusi, è la consapevolezza dello stress che si prova quando una pagina non si carica. la lentezza del vostro pc vi stressa?

Attenzione alla sindrome da clessidra. Secondo un’indagine di Intel, condotta dalla società Harris Poll, il 66% degli intervistati (su un campione di 2000 cittadini) si dichiara insofferente ai tempi d’attesa delle procedure informatiche, il 23% si dichiara ai limiti della sopportazione. Che sia il download di un documento, il cambio dello status su Twitter, l’upload di una foto su Facebook, quando il pc è lento ci stressiamo.

Il che è dovuto in parte al fatto che le azioni che svolgiamo online sono aumentate all’inverosimile, mentre i computer sono rimasti più o meno gli stessi, e non riescono a far fronte contemporaneamente a tutte le nostre richieste: ascoltare la musica, tenere aperte 24 finestre di chat divise tra Facebook, Msn e Skype, seguire i nostri amici su Twitter, sfogliare la prima pagina del giornale online…

Se non ci fossero i tempi d’attesa riusciremmo comunque a svolgere tutte le attività che vogliamo contemporaneamente? Naturalmente no, perché il nostro cervello è multitasking fino ad un certo limite. Ad ogni modo, sappiate che se i tempi d’attesa vi stressano, potreste soffrire della sindrome da clessidra, che vi costringe a 13 minuti di attesa al giorno, per un totale di 3 giorni di attesa all’anno.

Foto | Flickr

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