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La felicità ai tempi della crisi

Gli atteggiamenti verso la vita che ci salvano dal pessimismo in tempi di crisi.

La felicità ai tempi della crisi


Rimanere positivi a dispetto della crisi economica. Difficile, senza dubbio, in special modo nei Paesi abituati ad avere grandi disponibilità finanziarie ed a progettare in grande. Prendiamo gli States, ad esempio. Come riescono i cittadini americani a guardare alla vita con ottimismo in questo periodo critico per le finanze del Paese?

In molti non ci riescono, diciamola tutta. La depressione, purtroppo, è dilagante, così come le dipendenze: difficile conservare l’equilibrio psicofisico quando si ha difficoltà a trovare un nuovo lavoro. L’analisi condotta come ogni anno dal Lincoln Financial Group, MOOD of America, tuttavia, ci rivela alcune attitudini positive, comuni tra le persone che riescono ad essere felici o comunque a vivere con spirito costruttivo, malgrado le difficoltà. Non ci stupisce che in cima alle priorità dei cittadini più sereni non figurino il denaro e la vita professionale, bensì i piaceri più semplici che è facile procurarsi anche quando si ha il conto in rosso.

La prima àncora di salvezza per l’equilibrio psicofisico è rappresentata dalla vita sociale. Mantenere saldi i legami familiari, le amicizie e le relazioni interpersonali è infatti fondamentale per alleggerire il peso dell’angoscia e le ansie nei momenti di precarietà economica e sociale. Inoltre, aiuta a capire che c’è qualcosa per cui vale la pena vivere già in nostro possesso, un investimento umano che non ci tradisce a dispetto dell’andamento dei mercati.

Il volontariato è un’altra scialuppa di salvataggio. Aiutare gli altri, anche quando pensiamo di essere noi ad avere bisogno di aiuto, ci farà sentire meglio per molte ragioni. Primo perché ci distoglie da noi stessi e dai nostri problemi, secondo perché capiremo che si può fare qualcosa di concreto per incidere sul miglioramento della società, abbandonando quel pessimismo cosmico e quella sfiducia nel genere umano che può farci sprofondare nell’apatia, uccidendo la nostra motivazione e la gioia di vivere e di fare la nostra parte, giorno dopo giorno.

La felicità ai tempi della crisi appartiene anche a chi è capace di prendersi del tempo per se stesso, malgrado la frenesia dei mille problemi del quotidiano da risolvere. Bisogna concedersi del tempo per riflettere e per raccogliere i propri pensieri, mettendo ordine nel tumulto interiore, gestendo l’ansia e le paure senza scappare, a viso aperto.

A cosa rinunciamo quando siamo in crisi o in difficoltà? Alle cose che ci rendono felici. Dal sondaggio è emerso che gli americani più sereni sono quelli che si dedicano ai loro hobbies e svolgono attività fisica. Un modo per tenere sotto controllo l’ansia, lo stress, l’angoscia che ci assale quando pensiamo al futuro, facendo subito qualcosa di positivo per noi stessi, oggi, senza aspettare tempi migliori.

Eppure, basta un rapido resoconto per scoprire che spesso togliamo dall’agenda proprio quelle piccole grandi cose che ci rendono felici, e non solo perché mancano i soldi. A volte rinunciamo anche ai piaceri gratuiti della vita: prenderci una breve pausa dal lavoro per fare due passi nel parco, invitare un amico a casa solo per farsi due chiacchiere, aspettare l’alba per capire che si può uscire svegli e vivi anche dalla notte più lunga e buia…

Foto | Flickr

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