Benessereblog Salute La cheratosi ginecologica: quali sono le possibili cause?

La cheratosi ginecologica: quali sono le possibili cause?

La cheratosi ginecologica è un ispessimento cellulare nella zona della cervice uterina o della vulva. Vediamo perché ciò accade e quando bisogna preoccuparsi

La cheratosi ginecologica: quali sono le possibili cause?


La cheratosi è una lesione benigna provocata dall’ispessimento della cellule più esterne di un tessuto, di solito pelle e mucose, che se si verifica nella zona del collo dell’utero o della vulva viene definita ginecologica.

Tale proliferazione cellulare non è una neoformazione tumorale, quanto, piuttosto, una sorta di piccola verruca, e tuttavia può essere considerata una lesione precancerosa da tenere sotto controllo. La cheratosi ginecologica si diagnostica attraverso il Pap test, l’esame delle cellule della cervice uterina che vengono analizzate al microscopio proprio per individuare in fase precoce eventuali alterazioni.

La cheratosi, o ipercheratosi ginecologica in pratica indica la formazione di una sorta di piccolo callo di cellule “secche” sulla superficie della parete uterina o della vulva, che può anche nascondere delle lesioni sottostanti. Quando il Pap test individua la presenza della cheratosi, può esser necessario ripetere il test dopo 6 mesi oppure effettuare un esame più invasivo che si chiama colposcopia.

Come anticipato, di per sé la cheratosi non è un problema, nel senso che la sua natura è benigna, le cause, però, possono essere diverse, alcune legate a patologie ginecologiche di una certa serietà. Ecco le principali:

  • Infezione da Papilloma virus umano (che si scopre effettuando, con il Pap test, anche l’HPV test)
  • Irritazioni e infiammazioni della cervice o della vulva anche di tipo “meccanico”
  • Infezioni vaginali trascurate
  • Uso del diaframma

Tutte queste possibili cause vanno scoperte e indagate, perché se il sintomo costituito dall’ispessimento cellulare non è grave, non bisogna comunque mai trascurare nessun tipo di alterazione delle mucose e dei tessuti dell’apparato riproduttivo, soprattutto se esiste il sospetto di un’infezione in atto.

In linea di massima una semplice cheratosi ginecologica, ad esempio al collo dell’utero, non viene trattata se non ci sono altre anomalie associate e i test sono tutti negativi, ma va comunque eseguito il Pap test in tempi ravvicinati per tenere la lesione sotto controllo.

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Foto| via Pinterest

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