Insonnia: e se fosse “colpa” del partner?
Durante il sonno, come spiegano da sempre gli esperti, siamo soggetti naturalmente a dei microrisvegli, di cui non ci accorgiamo neanche, in condizioni normali. Quando però il nostro sonno è disturbato, è possibile perdere la continuità del riposo, svegliarsi durante queste fasi dell’addormentamento, e non riuscire a tornare nelle braccia di Morfeo.Questo accade ad esempio […]
Durante il sonno, come spiegano da sempre gli esperti, siamo soggetti naturalmente a dei microrisvegli, di cui non ci accorgiamo neanche, in condizioni normali.
Quando però il nostro sonno è disturbato, è possibile perdere la continuità del riposo, svegliarsi durante queste fasi dell’addormentamento, e non riuscire a tornare nelle braccia di Morfeo.
Questo accade ad esempio in modo quasi inevitabile se si dorme in due: il partner, senza accorgersene, si muove (come noi d’altronde): in media, dai 40 agli 80 in 8 ore, e pare che gli uomini si muovano più delle donne. Ecco qualche consiglio per recuperare un sonno di qualità “a due piazze”.
Il primo è quello, eventualmente, di scegliere un letto molto ampio (almeno 1,80 mt di larghezza) che ci consenta di avere uno spazio tutto per noi, che difficilmente il partner invaderà, date le distanze.
Sarebbero da evitare invece i materassi a molle poiché, “essendo le molle tutte collegate tra loro, ogni piccolo movimento di un partner viene trasmesso anche all’altro disturbandone il sonno”.
La cosa migliore sarebbe poi, come suggerisce anche il buonsenso, avere la possibilità di andare a dormire tutti e due alla stessa ora.
Foto|Flickr