Benessereblog Salute Influenza 2017-2018, attesi 5 milioni di casi

Influenza 2017-2018, attesi 5 milioni di casi

Saranno circa 5 milioni i casi di influenza più altri 12 milioni quelli parainfluenzali.

Influenza 2017-2018, attesi 5 milioni di casi

L’influenza 2017-2018 sarà particolarmente aggressiva. Secondo i dati riferiti da Assosalute (Associazione nazionale farmaci di automedicazione), i virus influenzali e parainfluenzali costringeranno a letto dai 12 ai 15 milioni di persone. Il professore Fabrizio Pregliasco, virologo e ricercatore del Dipartimento di Scienze Biomediche per la Salute dell’Università degli Studi di Milano e Direttore Sanitario IRCCS Galeazzi di Milano, ha così commentato:

“Per la stagione 2017-2018 sono previsti dai 4 ai 5 milioni di casi di influenza oltre agli 8-10 milioni di sindromi provocate da altri virus respiratori: una epidemia, quindi, di media entità. Avremo un solo nuovo virus in circolazione, il H1N1 pdm 09 (A/Michigan/45/2015), una variante similare ai virus dell’anno scorso”

Con il termine influenza si tende a comprendere una grande varietà di forme infettive, si può parlare di “vera influenza” solo se ci sono tre condizioni presenti contemporaneamente: febbre elevata (>38°) a insorgenza brusca, sintomi sistemici come dolori muscolari/articolari e sintomi respiratori come tosse, naso che cola, congestione/secrezione nasale o mal di gola. In tutti gli altri casi si parla di infezioni respiratorie acute o sindromi parainfluenzali.

Più della metà degli italiani (il 57%) per la cura si affida ai farmaci di automedicazione per affrontare i malanni influenzali, mentre il 45% degli over 65 ricorre al vaccino tutti gli anni ma più di 2 italiani su 3 dichiarano di non essersi mai vaccinati contro l’influenza. Una percentuale non irrilevante, il 22,5%, dichiara di ricorrere agli antibiotici.

“Mai fare ricorso agli antibiotici che si hanno in casa senza prima vedere il proprio dottore. Infatti, gli antibiotici non sono efficaci per curare l’influenza e deve essere il medico curante a valutarne la prescrizione nelle complicanze batteriche broncopolmonari, quando i sintomi non passano oppure se, dopo un’apparente guarigione, si manifesta un ritorno di febbre con tosse produttiva”.

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