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Infarto, le cause e i sintomi da riconoscere

E' un'emergenza medica da non sottovalutare. Ma quali sono i segnali di un attacco di cuore?

Infarto, le cause e i sintomi da riconoscere

Ogni anno l’infarto miete centinaia di migliaia di vittime nella sola Unione Europea. A testimoniarlo sono gli ultimi dati diffusi dall’European Heart Network, risalenti al 2012, secondo cui insieme all’ictus l’infarto del miocardio uccide 1,9 milioni di persone all’anno. In tutti i paesi europei questi due eventi sono la principale causa di decesso nella popolazione femminile. Agli uomini va meglio solo in Francia, in Olanda, in Slovenia e in Spagna, mentre nelle altre nazioni dell’Unione le principali cause di decesso nella popolazione maschile restano sempre infarto e ictus. Ma in cosa consiste, esattamente un attacco di cuore? Quali sono le sue cause e quali sono i sintomi da riconoscere in modo da intervenire prima che sia troppo tardi?

Fra le cause più frequenti di infarto c’è un blocco del rifornimento di sangue – e quindi di ossigeno – al cuore a causa di un’ostruzione in una delle arterie coronarie, quelle che riforniscono di sangue il cuore. Nella maggior parte dei casi tale ostruzione è scatenata dalla presenza delle cosiddette placche aterosclerotiche, accumuli di colesterolo e di cellule sulla parete interna delle arterie, che si lacerano scatenando l’intervento delle piastrine e di altre sostanze che nel tentativo di riparare il danno intervengono formando un coagulo che finisce per impedire il flusso del sangue verso il cuore. Tuttavia, anche se si sa che una lenta crescita delle placche può restringere una delle coronarie avendo come risultato finale l’infarto, non sempre si arriva a stabilire quali sono le vere radici di questo grave evento che se non adeguatamente affrontato porta alla morte del tessuto cardiaco.

Il mancato apporto di ossigeno può infatti portare a un’aritmia che compromette fortemente la funzione di pompa svolta dal cuore, con gravi conseguenze anche per il resto dell’organismo. Per questo intervenire prontamente è fondamentale per limitare i danni e il rischio che l’infarto risulti fatale. Il principale sintomo da riconoscere è il dolore, che può essere localizzato in un punto specifico del corpo o spostarsi dal petto alle braccia, alla schiena, al collo, ai denti, alla mascella, all’area dell’ombelico o alla schiena. Il fastidio può essere più o meno intenso e può presentarsi come la sensazione di avere una banda stretta intorno al petto, oppure simile a uno schiacciamento o al dolore scatenato da un’indigestione o dall’avere qualcosa di pesante appoggiato sul petto. Nella maggior parte dei casi questo dolore dura più di 20 minuti; il sintomo può scomparire per poi ricomparire e il riposo o i farmaci per rilassare i vasi sanguigni possono non essere sufficienti a eliminarlo.

Altri possibili sintomi includono:

  • ansia
  • tosse
  • svenimento
  • vertigini
  • nausea e vomito
  • palpitazioni
  • fiato corto
  • sudorazione anche molto intensa

Alcune persone – soprattutto gli anziani, i diabetici e le donne – possono avvertire solo un lieve dolore al petto o addirittura non provarlo affatto. In questo caso si parla di “infarto silente”, ossia di infarto senza sintomi.

In tutti i casi bisogna chiamare immediatamente un’ambulanza, evitando invece di mettersi in auto per raggiungere da soli un pronto soccorso. Vietato anche temporeggiare: l’infarto è un’emergenza medica da non sottovalutare.

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Via | Medline Plus; Alt

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