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I metodi contraccettivi più sicuri: quali sono e come funzionano?

Quali sono i metodi contraccettivi più sicuri? Nella nostra analisi non analizzeremo solamente quelli migliori per evitare gravidanze, ma anche quelli consigliati per non contrarre malattie trasmissibili a livello sessuale.

I metodi contraccettivi più sicuri: quali sono e come funzionano?

I metodi contraccettivi sono sicuri? Pare proprio di sì, anche se ogni mezzo utilizzato per prevenire le gravidanze ha i suoi benefici e i suoi rischi. Secondo recenti studi, i metodi contraccettivi più in voga, come pillola, anello vaginale e cerotto, in realtà espongono maggiormente le donne a gravidanze indesiderate, per diversi fattori. Mentre il preservativo rimane il sistema più sicuro sia per non rimanere incinta sia per evitare malattie sessualmente trasmissibili.

L’anno scorso, ad esempio, la Washington University School of Meoi bdicine di St. Louis ha pubblicato sul New England Journal of Medicine uno studio nel quale si diceva che pillole, anelli vaginali e cerotti esponevano le donne ad un rischio di 20 volte maggiore rispetto ai dispositivi intrauterini o ai contraccettivi impiantabili, per quello che riguarda la possibilità di rimanere incinta.

In particolare, questi sistemi, che si basano su somministrazioni di ormoni per via orale e non solo, sono inaffidabili tra le giovani donne: questo perché i contraccettivi considerati a breve termine possono essere oggetto di dimenticanze, che espongono maggiormente le donne al rischio di rimanere in dolce attesa, quando in realtà non se lo aspettano. Cosa che non accade con i metodi anticoncezionali a lungo termine, come spirale o bastoncini sotto pelle per inibire l’ovulazione.

Se escludiamo, invece, le dimenticanze, possiamo dire che comunque tali metodi sono molto efficaci, anche se non lo sono come il contraccettivo, il metodo migliore perché non solo protegge da eventuali gravidanze indesiderate, ma anche da possibili malattie trasmissibili tramite i rapporti sessuali.

Via | Themedicalinformer

Foto | da Flickr di gnarlsmonkey

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