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HPV, il vaccino non incoraggia i rapporti sessuali a rischio

Uno studio unico nel suo genere ha dimostrato che il vaccino contro l'HPV non spinge le ragazze ad avere più rapporti sessuali a rischio

HPV, il vaccino non incoraggia i rapporti sessuali a rischio

Smentita una delle paure più spesso evocate quando si parla di vaccino contro l’HPV (il papillomavirus umano): il numero dei rapporti sessuali a rischio non aumenta fra le adolescenti che vengono vaccinate. A dimostrarlo è uno studio, unico nel suo genere, condotto dai ricercatori della Emory University e del Kaiser Permanente Center for Health Research (Atlanta, Usa) e pubblicato da Pediatrics.

Il numero di casi di gravidanza, infezioni sessualmente trasmissibili e di richieste di un consiglio sull’uso dei contraccettivi è, infatti, simile fra le ragazze che sono state vaccinate e quelle che, invece, non hanno ricevuto nemmeno una dose del vaccino contro l’HPV. A quanto pare, quindi, le adolescenti possono essere protette dai tumori associati all’infezione da parte di questo virus (come quello alla cervice e alla vagina) senza che i loro genitori debbano preoccuparsi che il fatto di sentirsi più al sicuro renda le loro figlie più “libertine”. Robert Davis, coautore della ricerca, ha sottolineato che questi risultati

si aggiungono alle sempre più numerose dimostrazioni che il vaccino contro l’Hpv è un modo sicuro ed efficace per prevenire questi rari, ma a volte mortali, tumori.

I ricercatori hanno seguito per tre anni 493 ragazze che hanno ricevuto almeno una dose del vaccino tra il 2006 e il 2007 (quando avevano 11-12 anni) e 905 ragazze che, invece, non sono state vaccinate. Come ha spiegato Robert Bednarczyk, autore principale della ricerca, non è stato osservato

nessun aumento delle gravidanze, delle infezioni sessualmente trasmissibili o delle consulenze per il controllo delle nascite.

La percentuale delle ragazze che, a un’età di circa 14 anni e mezzo, ha dovuto avere a che fare con almeno una di queste evenienze era pari al 10% in entrambi i gruppi e solo l’1% delle adolescenti coinvolte nello studio ha dovuto avere a che fare con una malattia sessualmente trasmissibile o una gravidanza.

In Italia il vaccino è offerto gratuitamente alle dodicenni già dal 2008. Alcune ricerche suggeriscono che possa essere utile anche per proteggere i ragazzi da forme tumorali associate a questo virus.

Via | Emory News Center
Foto | Flickr

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