Benessereblog Salute Corpo Fumo, alcol e sedentarietà: ecco i veri nemici del cervello delle donne

Fumo, alcol e sedentarietà: ecco i veri nemici del cervello delle donne

Sono gli aspetti dello stile di vita che anticipano il declino cognitivo. Ecco cosa pensano a tal proposito gli esperti

Fumo, alcol e sedentarietà: ecco i veri nemici del cervello delle donne

Cosa fa invecchiare il cervello delle donne? Secondo un nuovo studio australiano i peggiori nemici della mente femminile sono il fumo, l’abuso di alcol e la sedentarietà. I ricercatori dell’Università del Queensland, dell’University of New South Wales e della Flinders University of South Australia lo hanno scoperto dopo 8 anni di ricerche che hanno coinvolto 489 donne di mezza età e anziane.

Nel corso dello studio ogni donna ha partecipato a 3 test sulla memoria e sul pensiero oggettivo. I dati raccolti indicano che gli effetti del fumo, dell’eccesso di alcolici e di un’attività fisica scarsa sono evidenti già a partire dall’età di 45 anni.

Anche se in media si può credere che il declino cognitivo in genere comincia più in avanti negli anni, la ricerca suggerisce che nelle donne un declino significativo in tutti gli aspetti delle capacità cognitive può iniziare più precocemente già a 45 anni

spiega Nancy Pachana, l’esperta della School of Psychology dell’Università del Queensland che ha guidato lo studio.

Nel nostro studio siamo riusciti a rilevare effetti indipendenti e consistenti nel tempo per il fumo, il bere e l’attività fisica su cinque indicatori delle funzioni cognitive.

In particolare, in tutte e 3 le occasioni in cui le partecipanti hanno partecipato ai test il fumo è risultato essere deleterio per le capacità cognitive. A fare i conti con gli effetti maggiori erano le donne che non avevano abbandonato il vizio, mentre le ex-fumatrici hanno mostrato capacità cognitive maggiori delle fumatrici ma minori delle donne che non avevano mai fumato.

Per quanto riguarda l’alcol, invece, un consumo moderato può avere effetti protettivi a lungo termine.

L’effetto per i consumatori di piccole o moderate quantità di alcol è rimasto valido anche dopo aver preso in considerazione i livelli di attività fisica

spiega Pachana.

D’altra parte, le donne che praticavano un’attività fisica elevata hanno mostrato migliori capacità cognitive rispetto a quelle che facevano poco esercizio. In questo caso ciò che conta non è la quantità: è, infatti, l’intensità dell’esercizio fisico a proteggere il cervello.

Ora i ricercatori intendono approfondire ulteriormente i loro studi per capire meglio in che modo aspetti dello stile di vita, come il livello di attività fisica, possano influenzare le capacità cognitive in periodi di tempo più lunghi.

Via | UQ News
Foto | da Flickr di pedrosimoes7

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