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Fisioterapia dopo intervento di ernia al disco, cosa fare e cosa no

La fisioterapia dopo un intervento di ernia al disco è consigliata oppure no? Abbiamo voluto approfondire la questione con la nostra esperta.

Fisioterapia dopo intervento di ernia al disco, cosa fare e cosa no

Fonte immagine: Getty

L’ernia al disco è un problema che può causare dolori anche molto forti e rendere impossibili gesti quotidiani anche banali. L’intervento chirurgico per l’ernia al disco è utile nei casi gravi nei quali non si possa ricorrere ad altre soluzioni di tipo conservativo. La fisioterapia dopo l’intervento di ernia al disco diventa fondamentale per un recupero migliore.

I pazienti operati di ernia al disco solitamente vengono indirizzati verso un terapista che possa aiutarli nelle fasi di post operazione. Ogni intervento è un caso a sé. E i tempi di recupero e le modalità stesse di “ritorno alla normalità” possono essere differenti da paziente a paziente. Quanto è utile un percorso personalizzato di fisioterapia nelle fasi post operazione chirurgica?

Abbiamo voluto fare qualche domanda sull’argomento alla Dottoressa Beatrice Possenti, osteopata, di MioDottore, che ha aderito al progetto di video consulenza online attivato dalla piattaforma, per capirne di più sull’importanza della fisioterapia per un corretto recupero dopo l’intervento chirurgico di ernia al disco.

Cos’è l’ernia al disco

L’ernia al disco è tra le più frequenti cause di lombalgia e di disturbi dolorosi, che spesso si irradiano verso il gluteo o fino agli arti inferiori.

Dal punto di vista anatomico, l’ernia è la fuoriuscita di parte del disco dall’anello fibroso che lo contiene. In base a dove emerge può essere più o meno sintomatica. Può infatti andare a comprimere le radici nervose (creando anche condizioni molto invalidanti) oppure no (restando per lo più asintomatica).

Pertanto il quadro può essere molto vario a seconda della localizzazione, della quantità di disco fuoriuscito e dalla sede dell’emergenza.

Solitamente il 95% delle ernie del disco non necessita di intervento chirurgico, ma si risolve spontaneamente con la  terapia conservativa.

Quando però la sintomatologia che riguarda la compressione nervosa è troppo grave, si deve procedere all’intervento per rimuovere la parte del disco fuoriuscita.

Sintomi dell’ernia al disco
Fonte: Pixabay

Dopo un intervento di ernia al disco, quali sono i tempi di recupero?

La riabilitazione deve incominciare subito dopo l’intervento di ernia al disco, procedendo gradualmente, ed è fondamentale per il recupero funzionale.

Nella prima fase del recupero l’obiettivo principale è velocizzare la risoluzione dei sintomi dolorosi. Si possono  utilizzare, oltre alla terapia farmacologica, anche la terapia fisica (laser, tecar, ecc.) e quella manuale. Nella seconda fase è invece necessario sia favorire la ripresa funzionale mediante un percorso riabilitativo, personalizzato e programmato in base ai tempi di recupero di ognuno, sia evitare che i sintomi si cronicizzino.

Il percorso riabilitativo si basa su 5 punti fondamentali

  1. Educare il paziente a utilizzare correttamente la schiena nella vita quotidiana e nel lavoro e insegnargli una corretta igiene posturale durante le posizioni mantenute, applicando anche i principi dell’ergonomia per una postura sempre adeguata.
  2. Il ripristino della normale mobilità del rachide avvalendosi inizialmente anche della terapia in acqua, sicuramente meno dolorosa e più facile da eseguire, per poi continuare con esercizi di kinesiterapia in palestra. A questi si  possono abbinare terapie manuali con lo scopo di detendere le strutture irrigidite dall’intervento e dal dolore.
  3. Il potenziamento di tutti quei muscoli che proteggono la schiena, ossia gli stabilizzatori. Attraverso esercizi  personalizzati e mirati si recupera la tonicità degli stabilizzatori del rachide e si assicura una minor frequenza di recidive.
  4. La rieducazione alla corretta postura del rachide, tramite la rieducazione posturale globale, con la quale il  paziente va a riequilibrare scompensi muscolari e fasciali che, provocando posture sbagliate, possono  concorrere a sviluppare recidive o altre patologie vertebrali.
  5. Il recupero della schiena durante le attività, lavorando con esercizi di propriocezione,  coordinazione ed equilibrio e imparando a utilizzare la schiena in modo corretto, in dinamica.
ernia al disco osteopatia
Fonte: Pixabay

Tempi di recupero e fisioterapia

Generalmente il recupero completo va dalle 2 alle 6 settimane, a seconda dei casi. Dopo un intervento di ernia al disco, la fisioterapia ha un ruolo fondamentale per il corretto recupero funzionale, ma anche per evitare ulteriori recidive o l’instaurarsi di altre patologie vertebrali.

Più la riabilitazione è precoce, più sarà rapido il miglioramento della sintomatologia e della funzionalità. La fisioterapia è sempre personalizzata e tarata sul paziente, in base ai suoi tempi, bisogni e necessità specifiche.

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