Benessereblog Salute Malattie Cos’è la fibromialgia, le cause, i sintomi e la terapia

Cos’è la fibromialgia, le cause, i sintomi e la terapia

Come riconoscere la fibromialgia? Vediamo quali sono i sintomi, le cause e i trattamenti per questa patologia

Cos’è la fibromialgia, le cause, i sintomi e la terapia

La fibromialgia è una patologia che colpisce più frequentemente le donne, ma può manifestarsi anche negli uomini, nei bambini e negli adolescenti. Questa malattia è caratterizzata da una sensazione di dolore diffuso, da una profonda stanchezza e da altri sintomi che, pur non essendo letali o pericolosi, possono comunque comportare numerosi disagi per chi ne soffre.

Prima di scoprire quali sono i sintomi della fibromialgia, le cause e le strategie per affrontare la malattia, vediamo però cosa significa “fibromialgia”. Questa parola deriva dal latino “fibra” (tessuti fibrosi) e dal greco “mya” (muscolo) e “algos” (dolore). In sintesi, la parola “fibromialgia” indica un dolore muscolare.

Come abbiamo accennato, la malattia non è pericolosa né letale, ed ha una prognosi benigna. Uno dei primi sintomi della fibromialgia è una marcata sensibilità agli stimoli dolorosi, unita a una sensazione di affaticamento maggiore rispetto alla norma. Vediamo più nel dettaglio quali sono i sintomi della malattia, le cause e i trattamenti più indicati.

Quali sono i sintomi della fibromialgia?

La sensazione di dolore è solo uno dei tanti sintomi della fibromialgia. A questo si aggiungono:

  • Sensazione di rigidità in alcune zone del corpo, sintomo che peggiora con la stanchezza e dopo uno sforzo
  • Insonnia o disturbi del sonno
  • Ansia
  • Sensazione di avere la temperatura corporea alterata
  • Maggiore sensibilità al caldo e/o al freddo
  • Pelle ipersensibile
  • Depressione e tensione
  • Affaticamento
  • Difficoltà di concentrazione (annebbiamento mentale)
  • Emicrania o cefalee
  • Sindrome dell’intestino irritabile
  • Formicolio
  • Maggiore sensibilità a stimoli visivi o uditivi
  • Alterazioni del ciclo mestruale e dismenorrea (forti dolori mestruali)
  • Intolleranze

Quali sono le zone del corpo più colpite?

Generalmente le parti del corpo più colpite sono il collo, la parte superiore delle spalle, la schiena (soprattutto la zona lombare) e le gambe. Chi soffre di fibromialgia tende ad avvertire maggiore dolore quando viene esercitata una pressione su alcune zone del corpo, dette punti sensibili o tender points.

Come ci si ammala di fibromialgia?

I sintomi di questa condizione possono comparire in modo graduale e aggravarsi con il passare del tempo, o al contrario possono comparire in maniera improvvisa dopo un fattore o evento scatenante, come un trauma fisico o un forte stress psicologico. Ma cosa peggiora la fibromialgia? Gli esperti hanno osservato che il dolore e gli altri sintomi che abbiamo elencato possono essere aggravati da condizioni come stress psico-fisico, dalla mancanza di sonno, da traumi e così via.

Le possibili cause

Le cause di questa malattia non sono ancora del tutto chiare. Una delle ipotesi più accreditate è che la fibromialgia possa essere provocata da un’anomalia del modo in cui il cervello processa il dolore. Chi soffre di fibromialgia presenta infatti una soglia del dolore più bassa rispetto alla norma, probabilmente proprio a causa di una maggiore sensibilità cerebrale agli stimoli dolorosi.

Alcune persone con fibromialgia possono soffrire anche di altre malattie come l’artrite reumatoide o il lupus eritematoso sistemico.

Chi corre più rischi?

Dopo aver visto cosa scatena la fibromialgia, vediamo più da vicino quali sono i fattori che aumentano il rischio di sviluppare la malattia. Fra questi vi sono:

  • Età: spesso la malattia viene diagnosticata nelle persone di mezza età.
  • Presenza di malattie come Lupus o artrite reumatoide.
  • Sesso: la malattia sembra colpire maggiormente le donne rispetto agli uomini
  • Forte stress o eventi traumatici
  • Famigliarità

Diagnosi di fibromialgia: a chi rivolgersi?

Ma come capire se si soffre di fibromialgia? Per poter ottenere una diagnosi di fibromialgia è necessario rivolgersi a un medico specializzato. Nello specifico, il medico in questione sarà il reumatologo.

Per formulare la diagnosi, lo specialista dovrà essere informato in merito ai sintomi e ai disturbi che stai sperimentando. Inoltre, il reumatologo potrebbe analizzare la tua percezione del dolore in alcuni punti ben precisi (tender points). Ti verranno poi prescritte delle analisi per escludere altre possibili patologie alla base dei tuoi disturbi.

La fibromialgia non esiste?

fibromialgia
Fonte: Pixabay

Purtroppo, spesso chi soffre di fibromialgia riceve una corretta diagnosi solo molti anni dopo l’insorgenza dei primi sintomi.

Prima di poter ottenere una diagnosi, molte persone affette da questa malattia devono infatti affrontare numerosi ostacoli. Non solo riuscire a identificare la patologia richiede molto tempo, ma il paziente è spesso costretto a rivolgersi a numerosi specialisti differenti per riuscire a identificare la causa dei disturbi che rendono difficile lo svolgimento delle normali attività quotidiane.

Fra gli specialisti che una persona fibromialgica generalmente consulta vi sono neurologi, psicologi, ortopedici, fisioterapisti e reumatologi.

Non di rado, il paziente viene accusato di essere un “malato immaginario”. Persino alcuni medici considerano questa condizione come una sorta di somatizzazione di stati ansiosi e/o depressivi.

Come si cura la fibromialgia?

Al momento non esiste una vera e propria cura per la fibromialgia. Il trattamento per questa condizione consiste nell’assunzione di farmaci, unita a dei cambiamenti nello stile di vita e nell’alimentazione. Vediamo più nel dettaglio tutti questi approcci.

Farmaci per la fibromialgia

Farmaci per migliorare il sonno e farmaci antidolorifici sono spesso prescritti in caso di fibromialgia. I pazienti possono inoltre trarre giovamento da trattamenti con basse dosi di antidepressivi triciclici (per migliorare la qualità del sonno) e dall’assunzione di farmaci miorilassanti e antidolorifici come paracetamolo o farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS).

Cambiamenti nello stile di vita

Anche il livello di attività fisica e la corretta gestione dello stress rientrano fra i più efficaci approcci per affrontare la malattia. Il soggetto potrà migliorare la qualità della sua vita grazie all’esecuzione di esercizi di allungamento, grazie a massaggi e all’apprendimento di efficaci tecniche di gestione dello stress.

Praticare meditazione mindfulness ed esercizi di respirazione può offrire ulteriori benefici, e lo stesso vale per una corretta igiene del sonno, fondamentale per tenere a bada i sintomi della patologia.

La dieta per chi soffre di fibromialgia

Come abbiamo accennato, anche l’alimentazione gioca un ruolo fondamentale nella gestione della malattia. Ad esempio, molti pazienti hanno riportato dei sostanziali miglioramenti dei sintomi grazie a diete povere di grassi e zuccheri e in generale a stili alimentari più salutari.

Una dieta ideale potrebbe prevedere quindi una riduzione di cibi come:

  • Carne rossa
  • Sale
  • Zuccheri
  • Caffeina
  • Alcol

Fra i cibi da preferire vi sono invece quelli antinfiammatori. Nella tua alimentazione aggiungi quindi alimenti come:

  • Frutta e verdura
  • Acidi grassi Omega-3 (che troverai in alimenti come salmone, sardine, tonno)
  • Cibi ricchi di fibre

Infine, ricorda sempre di bere molta acqua (almeno due litri al giorno).

Come posso migliorare la qualità della mia vita?

Se soffri di fibromialgia, probabilmente sperimenterai spesso disturbi fisici ed emotivi che influenzano negativamente la qualità della tua vita. La buona notizia è che è possibile affrontare questi disagi in maniera costruttiva ed efficiente. Vediamo quindi più da vicino quali sono le strategie per migliorare la tua vita quotidiana:

  • Sii fisicamente più attivo/a: abbiamo visto che svolgere attività fisica e mantenersi in generale più attivi aiuta a gestire meglio i sintomi della malattia. Ma quale ginnastica scegliere per la fibromialgia? In generale è meglio optare sia per esercizi aerobici (come la camminata, la corsa leggera o la bicicletta) sia un allenamento “di forza” per migliorare il tono muscolare. Fatti seguire da un trainer esperto e qualificato.
  • Cerca supporto: tante persone non crederanno nella tua malattia. Non dare loro troppe spiegazioni né attenzioni, ma rivolgiti piuttosto a dei gruppi in grado di supportarti e di darti consigli pratici per gestire questa condizione.
  • Cerca il giusto equilibrio: certi giorni potresti avere la tentazione di scalare una montagna o di fare mille cose, ma ormai saprai già che così facendo ti ritroveresti senza energie per diversi giorni. Ciò che più conta è che tu sia in grado di trovare il giusto equilibrio per il tuo benessere. A periodi di attività più intensa alterna quindi dei momenti di meritato riposo.
  • Migliora il tuo sonno: per finire, non sottovalutare l’importanza di un buon sonno. Dedica le giuste ore a questa importante attività per migliorare sia la tua salute fisica che quella psicologica.

Fibromialgia: cosa bisogna sapere

La fibromialgia è una malattia che colpisce soprattutto (ma non solamente) le donne, e si manifesta con sintomi come forte sensibilità al dolore, ipersensibilità alle alte e basse temperature, ansia, disturbi del sonno, alterazione del ciclo mestruale, intolleranze, profonda stanchezza e altre manifestazioni.

La malattia non è né letale né pericolosa, e può manifestarsi improvvisamente (ad esempio dopo un trauma fisico) o in maniera graduale.

Al momento non esiste una vera e propria cura per la fibromialgia. I pazienti possono però tenere a bada i sintomi attraverso l’unione di diversi trattamenti, che vanno da quelli farmacologici a cambiamenti nella dieta e nello stile di vita.

Seguici anche sui canali social

Ti potrebbe interessare

Oggi è la giornata mondiale dei malati di lebbra
Malattie

L’ultima domenica del mese di gennaio di ogni anno si celebra la giornata mondiale dei malati di lebbra in inglese World Leprosy Day: una data per riflettere e raccogliere fondi per sostenere le vittime del morbo di Hansen. Venne istituita nel 1954 da Raoul Follereau, scrittore e giornalista francese. In Italia è l’Associazione Italiana Amici di Raoul Follereau a occuparsi di coordinare tutte le iniziative del giorno.