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Cos’è il Disturbo oppositivo provocatorio e come affrontarlo

Ecco cosa è il Disturbo Oppositivo-Provocatorio (DOP), come riconoscerlo e come affrontare il problema.

Cos’è il Disturbo oppositivo provocatorio e come affrontarlo

Il Disturbo Oppositivo-Provocatorio è un disturbo che comporta delle evidenti difficoltà, da parte del bambino, a relazionarsi con le altre persone (in particolare con le persone adulte). Il DOP è caratterizzato da una tendenza a sfidare ed istigare i genitori e gli adulti in generale, unita a una tendenza a non seguire le regole, a reagire con rabbia e nervosismo anche di fronte a situazioni che non giustificano un simile tipo di reazione. Il bambino affetto da DOP tende ad incolpare gli altri dei propri errori, serba generalmente rancore e cerca di vendicarsi per i presunti torti subiti.

La diagnosi di disturbo oppositivo-provocatorio viene eseguita quando il bambino presenta i sintomi per un periodo di almeno sei mesi e più frequentemente rispetto al normale. Perchè venga diagnosticato questo tipo di disturbo, l’atteggiamento del bambino deve creare disagi sia in ambito familiare che a scuola e nella società. Fra le cause del DOP potrebbero esservi un’educazione inadeguata (troppo rigida o troppo inconsistente) da parte dei genitori, cambiamenti stressanti, episodi di abusi o trascuratezza, precedenti casi di ADHD , DOP o problemi di comportamento nei genitori.

I genitori che hanno un bambino con DOP tenderanno molto probabilmente a mettere in dubbio le proprie capacità genitoriali, si sentiranno frustrati e sempre meno tolleranti verso il comportamento del bambino.

Per affrontare il problema e vivere in maniera serena, sarà fondamentale che il bambino parli con uno psicologo, e che inizi una Terapia Cognitivo Comportamentale, grazie alla quale imparerà a gestire meglio le situazioni per lui stressanti ed a reagire in maniera più equilibrata e meno ostile. Anche i genitori potranno essere aiutati a comprendere il disturbo, imparando a focalizzare l’attenzione sui comportamenti positivi del bambino, a riconoscere il circolo vizioso che caratterizza questo problema e imparare ad interromperlo, e creare un ambiente familiare più stabile, per aiutare ciascun membro della famiglia.

via | Istitutobeck.com

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