Un buon materasso e un cuscino di qualità sono fondamentali per dormire bene, e per svegliarsi riposati e senza dolori. Ecco come sceglierli.
Per dormire bene, materassi, cuscini e altri accessori per la notte devono essere scelti con la massima cura. Se la mattina vi alzate stanchi o con le ossa rotte, è molto probabile che la colpa sia del materasso, soprattutto se ha già diversi annetti. Quest’ultimo, assieme ai cuscini, è fondamentale per dormire bene la notte e svegliarsi in forma, e costituisce la condizione necessaria (e non sempre sufficiente) per affrontare la giornata con energia.
Se ti domandi sempre come dormire bene, materassi e cuscini devono essere sempre il tuo primo pensiero: se li scegli con cura, dormirai sonni tranquilli. Altrimenti potresti avere qualche piccolo o grande disturbo al risveglio.
Ecco i consigli per scegliere materasso e cuscini perfetti per voi.
Scegliere il materasso giusto nella sconfinata offerta del mercato è un’impresa improba, ma per addormentarsi velocemente e dormire bene tutta la notte è fondamentale non sbagliare acquisto. L’errore è dietro l’angolo e, se i calcoli sono sbagliati, non soltanto si buttano via soldi: si rischia di dover ripetere l’acquisto poco dopo.
Ma quali sono le caratteristiche di un buon materasso? Qual è la cifra “giusta”? Un materasso da 2.000€ è necessariamente migliore di uno da 500€? E si può acquistarlo online? Fermo restando che, mai come in questo campo “a ognuno il suo”, per ora ci limiteremo a dire che un buon materasso deve essere in grado di supportare adeguatamente il peso corporeo in modo ergonomico, ridurre la pressione di appoggio su muscolatura e articolazione e infine rispettare la naturale curvatura fisiologica della colonna vertebrale per evitare cervicale, mal di schiena e arti doloranti al risveglio.
Un materasso eccessivamente rigido sollecita troppo le articolazioni e fa sì che il corpo assuma una posizione innaturale. Uno troppo morbido, invece, farà sprofondare spalle e muscoli lombari, determinato una curvatura scorretta della colonna vertebrale. Il risultato, in entrambi i casi, è che ci si sveglia stanchi e svogliati quando va bene, pieni di fastidi e doloretti quando dice male.
In realtà, per dormire bene i materassi giusti non fanno avvertire nessuna pressione: devono dare quasi l’impressione di essere sospesi a mezz’aria. Se dunque ritenete che sia giunta l’ora di rottamare il vecchio materasso per passare a un’esperienza migliore, più riposante e appagante, ecco tutto quello che c’è da sapere per acquistare il materasso giusto.
Dormire fa bene, e fin qui siamo tutti d’accordo. Per ottenere lo scopo, però, è importante dotarsi di materassi e cuscini di qualità che sostengano con la giusta morbidezza il corpo nei punti giusti e in modo omogeneo.
In commercio esistono diverse tecnologie di materasso (talvolta combinate tra loro), e le principali sono:
Chiaramente, in base ai materiali e alle finiture (e alla marca), i prezzi variano molto; un discreto materasso matrimoniale si porta via con prezzi tra i 250 e i 450€, ma è possibile trovarne anche sopra i 1.000€. Il nostro consiglio è di non lesinare, se il budget lo consente. Poi è chiaro che un materasso usato saltuariamente per la casa delle vacanze potrà essere anche meno sofisticato; ma per il letto quotidiano, il nostro consiglio è di non risparmiare. Perché se un costo elevato non sempre si traduce in un prodotto eccelso, un prezzo eccessivamente basso quasi sempre è sinonimo di scarsa qualità. Per dormire bene i materassi devono essere di qualità e soddisfare le nostre reali esigenze quando stiamo dormendo.
Sono di sicuro i più diffusi e tradizionali; in questo tipo di materassi, gran parte dell’azione portante sul corpo umano viene esercitata da molle elicoidali che, a seconda dei modelli, possono essere libere o insacchettate (in questo caso, ogni molla è indipendente dalle altre).
Conviene puntare su molle insacchettate perché la protezione aggiuntiva le aiuta a reggere meglio all’usura del tempo, e evita che possano bucare il rivestimento esterno. In genere 700 molle vanno più che bene; e al di là di quel che raccontano alcuni rivenditori, non è necessariamente vero che un numero superiore di unità si traduca in maggiore comfort. Molto dipende infatti dalla qualità stessa delle molle.
Infine, alcuni modelli adottano una gran varietà di materiali aggiuntivi posti sulla porzione superiore (per esempio lattice o memory foam) per assicurare un maggiore comodità. La scelta dell’uno o dell’altro dipende strettamente dai gusti personali.
A chi li consigliamo? In generale a tutti, e in particolar modo alle persone sovrappeso per via dell’elevata capacità portante; ottimo per chi soffre di lombalgia, perché possono offrire un supporto più rigido.
Il lattice è un materiale capace di offrire un ottimo supporto alla colonna vertebrale; in generale, è paragonabile per prestazioni a memory foam, ma senza ricorrere a sostanze chimiche. Sfortunatamente, risente molto dell’umidità dunque va collocato in ambienti particolarmente caldi e asciutti.
Quando si parla di schiuma di lattice, invece, si intende un materiale ottenuto per coagulazione e vulcanizzazione di lattice emulsionato con aria.
Il lattice può essere di origine naturale o chimica; nel primo casi si tratta letteralmente dell’essudato dell’Havea Brasiliensis e dall’Havea Guianensis, coltivate in Indonesia e Malesia e originarie dell’America Centrale. Il lattice sintetico invece si ricava con un procedimento chimico a partire da polimeri di stirene-butadiene.
A chi li consigliamo? Per dormire bene i materassi in lattice sono consigliati ai consumatori che desiderano un prodotto naturale; per giovani coppie dalle nottate “focose” ma poco indicati per chi desidera un materasso molto rigido.
Grazie ai costanti miglioramenti tecnologici e produttivi, il Memory Foam continua a essere uno dei materassi preferiti degli italiani. Si chiama così con riferimento agli strati di schiuma poliuretanica di diverse densità che costituiscono l’imbottitura.
Il Memory Foam è un materiale capace di adattarsi alle forme del corpo nel corso del tempo, e dunque di accompagnarne le curve. Talvolta è integrato in altri tipi di materassi, incluso quello a molle, e in commercio esistono perfino dei topper in Memory Foam da aggiungere ad un materasso pre-esistente.
A chi li consigliamo? Alle persone che hanno difficoltà a trovare una posizione, a chi soffre di stanchezza cronica, dolori muscolari e perfino ai malati di fibromialgia o altre malattie degenerative. Risultano perfetti inoltre per chi cerca nel materasso un “morbido abbraccio” e per i freddolosi.
Esistono misure standard per i materassi? E quali misure offre il mercato? Infine, come questo può fare la differenza nella scelta finale?
Il fattore dimensioni del materasso è tutt’altro che marginale; per prima cosa perché incide direttamente sulla qualità del sonno: è evidente, infatti, che a una maggiore ampiezza corrisponda una maggiore libertà di movimento, utile soprattutto quando si dorme in due; un letto più lungo, invece, permetterà di stendere le gambe con più agio.
Ovviamente, a misure più ampie dovrà seguire un adeguamento di tutto il corredo da letto: lenzuola, sottomaterasso, coperte, piumini, copripiumino, trapunte e copriletto ma anche rete e struttura del letto dovranno avere misure coordinate. Ma qual è un misura “adeguata”? In generale, il minimo accettabile è qualunque misura permetta una lunghezza e una larghezza di almeno 20-30 cm in più rispetto alla struttura corporea.
Anche se esistono piccole differenze tra paese e paese, le misure dei materassi sono regolate da normativa europea, e l’unico vero distinguo esiste tra prodotti per adulti e per bambini. In Italia per esempio, abbiamo:
Un buon materasso dura molti anni, e su questo non ci piove. Ma quand’è che arriva il momento di buttarlo per passare al nuovo? La risposta a questa domanda è tutt’atro che scontata, perché dipende moltissimo dai fattori personali. Ricordandoci che per dormire bene i materassi devono conservare la loro forma ed essere sempre al top, quindi no, non sono eterni.
In generale, però, a mo’ d’indicazione di massima, possiamo dire che un materasso andrebbe cambiato dopo circa 10 anni. Ma nell’equazione va messo anche l’uso che se ne è fatto (sporadico o quotidiano), il livello di usura (materiali migliori durano di più) e soprattutto la “sensazione a pelle”.
Se avvertite che il comfort è ridotto, e che il livello di riposo siano calati, forse è il momento di iniziare a guardarsi attorno. Anche perché i materassi, per la natura molto porosa dei materiali, nel tempo accumulano acari, polvere, funghi e batteri che causano allergie e problemi respiratori (a lungo andare, anche quelli che includono un trattamento sanitario igienizzante anti acaro e antibatterico agli ioni d’argento). Insomma, fidatevi dell’istinto.
Un segnale inequivocabile che è giunta ora di cambiare materasso? Il mal di schiena e i doloretti che passano dopo 15-30 minuti che ci si è alzati dal letto.
Avere sempre sonno durante il giorno non è piacevole. Per questo per prima cosa bisogna fare attenzione al proprio letto, per capire se il problema potrebbe essere proprio quello. La scelta del materasso giusto, alla fin fine, è una cartina tornasole di quanto conoscete voi stessi. Tant’è che per orientarsi, è sufficiente rispondere a tre o quattro domande: