Benessereblog Salute Celiachia e tiroide, il legame e i rischi

Celiachia e tiroide, il legame e i rischi

Il morbo celiaco è spesso legato a disfunzioni e malattie autoimmuni della ghiandola tiroidea, che regola molte funzionalità metaboliche del corpo umano.

Celiachia e tiroide, il legame e i rischi

La celiachia è una delle patologie autoimmuni che sta avendo maggiore aumento in questi ultimi anni: la malattia della celiachia è di origine genetica e viene definita enteropatia glutino-sensibile perché relativa all’intestino.

Nel paziente affetto da morbo celiaco i villi intestinali che regolano l’assorbimento dei nutrienti non riescono ad assimilare il glutine, che viene invece riconosciuto come allergene; in questo modo il sistema immunitario si attiva per eliminarlo in quanto agente tossico e scatena una reazione autoimmune che danneggia i villi intestinali. Si stima che di celiachia ne soffra un paziente su cento e le nuove diagnosi crescono al ritmo di circa 10mila all’anno.

Tra celiachia e tiroide esiste un legame? Sì, ed è proprio alla caratteristica della celiachia di interessare il sistema immunitario che si lega la funzionalità della tiroide: molto spesso il morbo celiaco è legato ad altre patologie autoimmuni che riguardano la ghiandola tiroidea, come ad esempio la tiroidite di Hashimoto (ipotiroidismo) o il morbo di Basedow-Graves (con eccessiva produzione di ormoni tiroidei T3 e T4).

Tendenzialmente un celiaco ha maggiore probabilità di sviluppare malattie autoimmuni alla tiroide, e questa possibilità aumenta nel tempo con il ritardo della diagnosi di celiachia: in altre parole, più passa il tempo più è facile che nel diagnosticare la celiachia si scoprano anche disturbi alla tiroide, siano essi di ipotiroidismo o di ipertiroidismo. Va però comunque che l’associazione celiachia-tiroide non è consequenziale, ovvero le malattie autoimmuni della tiroide possono essere diagnosticate indipendentemente, prima o dopo il riscontro del morbo celiaco.

I rischi dello stretto legame tra celiachia e tiroide stanno soprattutto nella cura delle malattie della seconda: mentre per la celiachia si deve rispettare una rigorosa dieta aglutinata per non peggiorare lo stato dei villi intestinali, per le malattie della tiroide si interviene di solito con farmaci specifici a base di levotiroxina. Il problema è che spesso i villi intestinali sono danneggiati e faticano ad assorbire i medicinali necessari, sminuendone l’efficacia: la novità sta nelle nuove formulazioni liquide, che facilitano l’assunzione e l’assorbimento degli ormoni tiroidei in grado di stabilizzare la funzionalità della ghiandola senza interferire con la celiachia.

Via | Mypersonaltrainer, Tiroide.com

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