Lo stress è una risposta psicofisica a uno stimolo percepito come eccessivo. Quando si è stressati, si ha un rilascio maggiore dell’ormone dello stress, ovvero il cortisolo, che attiva la persona dal punto di vista fisico, rendendola così pronta all’azione. Lo stress si divide in due tipologie: eustress (quello buono) e distress (quello cattivo). Quest’ultimo può causare anche sintomi fisici: abbiamo chiesto ad una psicologa quali sono e come combatterli.
La respirazione quadrata è un tipo di respirazione che invita a pensare ogni ciclo di inspirazione ed espirazione come un quadrato: inspira, ad esempio, per sei secondi, fai una pausa altrettanto lunga, espira per altri sei secondi e fai un’altra pausa altrettanto lunga. Fa bene per allontanare ansia e stress dalla nostra vita, ma i benefici possono essere anche molti altri.
La meditazione non ha solo effetti benefici: potrebbe avere anche effetti negativi e collaterali che le persone che la sperimentano non si aspettano di provare. Secondo gli esperti si tratta, però, di individui predisposti a tale sintomatologia, che non ha riguardato molte persone. Con l’aiuto di una guida esperta in mindfulness e meditazione si potrebbero superare tutti i limiti.
I benefici della meditazione vanno ben oltre la riduzione dello stress: questa pratica apprezzata ormai in tutto il mondo, aiuta anche a dormire meglio, migliora i livelli di attenzione e concentrazione, ti permette di mangiare e vivere in modo più consapevole, allontanando ansie, negatività e tensioni.
La meditazione è ormai una pratica estremamente popolare non solo in Oriente, ma anche in Occidente. Ogni giorno, sempre più persone si avvicinano a questa pratica per ritrovare il proprio equilibrio e tornare, o cominciare, a vivere nel “qui e ora”, nel momento presente. Ma concretamente parlando, come si fa la meditazione? Esistono molte tecniche, mantra e posizioni per meditare, puoi decidere di farlo in posizione seduta o distesa, camminando, in silenzio o ascoltando musica.
La sindrome dell’abbandono nei bambini si manifesta attraverso sintomi emotivi e comportamentali che possono variare da soggetto e soggetto, ma che comprendono in genere ansia, pianto frequente, ipervigilanza, bassa autostima, difficoltà nel legame affettivo, comportamenti aggressivi o passivi, problemi di concentrazione, disturbi del sonno, rifiuto dell’affetto, senso di vuoto e insicurezza. È importante fornire loro sostegno, affetto e stabilità per favorire la guarigione.
La sindrome dell’abbandono è una condizione complessa che coinvolge l’ansia e la paura intensa di essere abbandonati o rifiutati dalle persone significative nella propria vita. Se avete il dubbio di esserne “affetti”, affidatevi ad un professionista della salute mentale. L’unico in grado di effettuare una diagnosi accurata e di fornire gli strumenti in grado di combatterla attraverso l’elaborazione emotiva, la ristrutturazione cognitiva e l’apprendimento di strategie di autoregolazione emotiva.
Patricia Hearst, Giovanna Amati, Natascha Kampusch, Silvia Romano sono sicuramente i casi più famosi della Sindrome di Stoccolma. Ma oltre a queste quattro vicende di cronaca, ti raccontiamo anche una quarta storia da cui sarebbe nato il termine psicologico che indica l’attaccamento del rapito nei confronti del suo rapitore. Una sindrome che spesso colpisce chi è vittima di rapimento
Apparentemente, la sindrome dell’abbandono è caratterizzata da una forte paura di essere lasciati o abbandonati da una persona importante. Ma sottintende molto di più. I sintomi includono ansia, tristezza, irritabilità, bassa autostima, dipendenza emotiva, difficoltà a dormire, cambiamenti nell’appetito, isolamento sociale e comportamenti di controllo o possessività nelle relazioni. Ecco tutti i segnali ai quali prestare la massima attenzione per identificarla.
Sapere come comportarsi con un narcisista è molto importante, specialmente se sei spesso a contatto con una persona che, con i suoi comportamenti, genera disagio e mina la tua autostima. Sia in famiglia che con gli amici o colleghi, può essere difficile avere a che fare con una persona narcisista, ma identificare il problema rappresenta già un enorme passo in avanti per riuscire a gestirlo.