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Apparecchi acustici: quando servono

Gli apparecchi acustici sono dei piccoli dispositivi elettronici che, se indossati dietro o dentro l’orecchio, possono restituire la capacità di sentire distintamente suoni e parole a coloro che soffrono di ipoacusia, perdita dell'udito e altri disturbi uditivi. Il costo di questi apparecchi può variare molto in base a diversi fattori. Scopriamo di quali si tratta.

Apparecchi acustici: quando servono

Fonte immagine: Pixabay

Milioni di persone, nel mondo, soffrono di una forma di ipoacusia che potrebbe richiedere l’utilizzo di appositi apparecchi acustici. L’abbassamento o la perdita dell’udito non è un problema che riguarda solamente le persone anziane. L’ipoacusia, infatti, può essere determinata anche da cause congenite, può essere legata alla presenza di acufeni, o può essere dovuta a rumori molto forti e improvvisi e persino ad alcuni tipi di farmaci.

Sebbene ancora oggi l’abbassamento dell’udito sia vissuto come un motivo di imbarazzo a livello sociale, e talvolta generi persino un senso di vergogna, in realtà non c’è nulla per cui essere imbarazzati. Si tratta di un problema estremamente comune, ma fortunatamente è possibile porre rimedio.

La prima cosa da fare, sarà quella di evitare di trascurare (e di trascinare) il problema. L’abbassamento dell’udito è un fenomeno comune, è vero, ma non per questo va ignorato. Sottoporsi a una visita otorinolaringoiatrica rappresenta il primo passo per individuare il problema e stabilire le possibili soluzioni, a seconda dei casi.

Tra queste, rientra anche l’utilizzo di un apparecchio acustico. Ma esattamente di cosa si tratta?

Di seguito vedremo quali sono le caratteristiche, i prezzi e i punti di forza dei diversi apparecchi acustici. Scopriremo quanto dura in media un apparecchio acustico e come richiedere l’invalidità per l’udito, in modo da poter ricevere delle agevolazioni economiche per l’acquisto del tuo apparecchio.

Cosa sono gli apparecchi acustici?

Gli apparecchi acustici sono dei dispositivi molto utili per chi soffre di ipoacusia, termine che indica un abbassamento dell’udito dovuto a diverse possibili cause. Tali dispositivi, infatti, permettono alle persone non solo di “sentire” meglio, ma anche di distinguere le parole durante le conversazioni, di captare meglio i rumori e capire da dove proviene un suono o, nel caso dei dispositivi acustici di ultima generazione, persino di alleviare il fischio dell’acufene.

I grandi progressi raggiunti in questo settore negli ultimi anni, hanno permesso di creare apparecchi acustici dalle funzionalità e dalle caratteristiche sempre più innovative e performanti.

Ad oggi, il concetto di dispositivo acustico è molto diverso rispetto a quello del passato. Gli apparecchi, infatti, non hanno la sola funzione di amplificare indistintamente tutti i suoni circostanti (cosa che avveniva con i classici amplificatori di tipo analogico), ma hanno affinato le loro capacità.

Grazie al processo di digitalizzazione, oggi questi dispositivi sono in grado di individuare e di adattare le loro funzioni in base alle specifiche esigenze del paziente, in modo del tutto personalizzato, a seconda dei deficit uditivi che ciascun soggetto può sperimentare.

Chi, ad esempio, ha maggiori difficoltà nel riuscire a seguire una conversazione in un contesto affollato, potrebbe beneficiare di funzioni e dispositivi specifici per le proprie esigenze, che saranno differenti rispetto a quelle di chi prova difficoltà nel captare determinate frequenze sonore, a prescindere dal contesto in cui si trova.

I dispositivi di ultima generazione, indossabili dietro o all’interno dell’orecchio (rispettivamente apparecchi acustici retroauricolari ed endoauricolari), hanno infatti la capacità di amplificare le determinate frequenze “mancanti”, senza influenzare quelle verso le quali la persona non presenta particolari difficoltà.

Come funzionano gli apparecchi acustici?

Fonte: Pixabay

Gli apparecchi acustici servono a far sì che chi li indossa possa sentire perfettamente i suoni, le parole e i rumori circostanti senza avvertire quella fastidiosa sensazione di confusione e isolamento.

Grazie all’intelligenza artificiale, gli apparecchi acustici migliori, ovvero quelli di ultima generazione, riescono a trasmettere le vibrazioni sonore ad un volume maggiore rispetto al normale, un volume che – però – andrà stabilito in base alle singolari e uniche necessità del paziente.

Non si tratta, quindi, di un aumento lineare del volume sonoro, ma di un affinamento basato sulle frequenze che il soggetto non riesce ad avvertire nitidamente e in modo naturale. Il dispositivo si adatta, di volta in volta, ai diversi contesti, per fornire un’esperienza quanto più naturale e gradevole possibile.

Quando serve l’apparecchio acustico?

Se è vero che al mondo milioni di persone soffrono di una forma di ipoacusia, è altrettanto vero che non tutti i casi sono uguali. I dispositivi acustici sono indicati, solitamente, nei casi di ipoacusia moderata, ovvero per coloro che presentano una perdita di udito pari o superiore a 40 dB sulle principali frequenze dell’audiogramma.

Per poter stabilire se sia o meno necessario il ricorso a tali dispositivi, il medico otorinolaringoiatra dovrà sottoporti a una serie di test specifici, come l’esame audiometrico tonale e vocale, un esame impedenzometrico, che valuta lo stato di salute dell’orecchio e la capacità di reazione al suono.

Una volta eseguiti i dovuti test, lo specialista potrà stabilire se si tratta di un caso che richiede l’uso di un apparecchio per l’udito o meno.

Quali sono i migliori apparecchi per l’udito?

Come spesso accade, anche quando si parla di apparecchi acustici, il concetto di “migliore” dipende molto dalle specifiche necessità del paziente.

Di certo, gli strumenti di ultima generazione, quelli digitali, offrono dei risultati migliori in termini di esperienza uditiva. Le apparecchiature oggi disponibili hanno delle dimensioni molto ridotte, per cui possono facilmente passare inosservate se applicate dentro o dietro l’orecchio.

Tutti i dispositivi, ad ogni modo, sono dotati di alcuni elementi, ovvero:

  • Microfono: che permette di captare i suoni
  • Amplificatore o elaboratore del segnale: aumenta il volume del suono in maniera personalizzata, a seconda delle specifiche esigenze del paziente
  • Altoparlante o ricevitore: serve a incanalare il suono all’orecchio.

Al suo interno, il dispositivo presenta un piccolo chip computerizzato e, naturalmente, la batteria per poter funzionare nel corso del tempo.

In gran parte dei casi, la trasmissione del suono avviene per via aerea, ma in alcuni casi può avvenire anche per via ossea, ovvero mediante una serie di vibrazioni meccaniche che conducono il suono direttamente all’orecchio interno. Ad oggi, le migliori marche di apparecchi acustici offrono vantaggi e funzionalità sempre più all’avanguardia, come il già citato mascheramento dell’acufene, la possibilità di associare il dispositivo alle App per smartphone o alla Tv, e molto altro.

Quanto può costare un apparecchio acustico?

Apparecchi acustici
Fonte: Pixabay

I prezzi degli apparecchi acustici possono variare in base a numerosi fattori. Alcune marche, ad esempio, potrebbero essere più costose rispetto ad altre solo per una questione estetica e di design, ma a livello di efficacia del prodotto potrebbero essere allo stesso livello di marchi più economici.

Probabilmente avrai trovato degli accessibilissimi apparecchi acustici in farmacia o su Amazon e altri shop on line. In tal caso, si tratta di apparecchi standard, non personalizzabili, o perlomeno, non tanto come lo sarebbero gli apparecchi più professionali. Solitamente, fanno ricorso a questi accessori coloro che soffrono di una ipoacusia da lieve a moderata.

Il costo di tali dispositivi è molto basso (difficilmente supera la cinquantina di euro), ma lo sono anche le prestazioni offerte, se paragonate a quelle dei dispositivi proposti da studi medici e centri per l’udito. La spesa per un apparecchio acustico professionale, di contropartita, può essere davvero elevata.

Solitamente i prezzi partono dai 650 agli oltre 3000 euro per un singolo dispositivo. I dispositivi analogici di solito sono più economici rispetto a quelli digitali.

Tieni presente che la maggior parte degli studi medici offre la possibilità di usufruire di un periodo di prova per il dispositivo acustico che va dai 30 ai 60 giorni.

Come ottenere apparecchi acustici gratuiti?

Quali sono gli apparecchi acustici convenzionati ASL e come ottenerli? Per alcune categorie di persone, il Servizio Sanitario Nazionale concede un contributo economico per l’acquisto di un dispositivo acustico.

Ma quale apparecchio acustico passa la mutua? Attualmente, l’apparecchio acustico sovvenzionato dall’ASL è quello analogico. Se il paziente intende acquistare un apparecchio di ultima generazione (digitale), dovrà pagare personalmente la differenza.

Quanto rimborsa l’Asl per un apparecchio acustico?

Il contributo dell’ASL per l’acquisto di un apparecchio acustico è pari a 1300-1400 €, e dipenderà dal grado di ipoacusia di cui soffre il soggetto richiedente. Hanno diritto ad ottenere un dispositivo acustico con supporto del SSN coloro che rientrano nelle seguenti categorie:

  • Bambini, a prescindere dal grado di ipoacusia
  • Invalidi con certificazione di invalidità uditiva pari o superiore al 34%
  • Invalidi del lavoro, di guerra e di servizio
  • Invalidi civili per ipoacusia

Per richiedere l’invalidità per ipoacusia, bisognerà rivolgersi a un audioprotesista o a un centro per l’udito, in modo da sottoporsi ai dovuti test e alle valutazioni dell’udito.

In tal modo sarà possibile stabilire se, effettivamente, vi sia un’invalidità e, di conseguenza, la necessità di un apparecchio acustico.

Quanto dura un apparecchio per l’udito?

Fonte: Pixabay

La “durata” di un apparecchio acustico dipende dalla qualità del prodotto, ma anche dalla manutenzione e dall’uso che ne facciamo.

Il dispositivo dovrebbe essere controllato periodicamente dall’audioprotesista, per valutare la regolazione delle impostazioni e la funzionalità dell’apparecchio.

A grandi linee, la “vita media” di un dispositivo acustico può andare dai 4 ai 7 anni. Qualora dovessi notare segni di malfunzionamento (volume alterato, apparecchio acustico che fischia, rimbombo o peggioramento dell’udito), consulta lo specialista, in modo da individuare il problema e risolverlo in modo efficace.

Fonti

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