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Acne neonatale, sintomi e cause

L’acne neonatale è un problema che colpisce molti bambini, soprattutto i maschietti. Sebbene possa suscitare preoccupazione, in realtà si tratta di un fenomeno molto comune e innocuo. I brufoli e gli sfoghi cutanei tenderanno a sparire in modo spontaneo nell’arco di qualche settimana o un paio di mesi.

Acne neonatale, sintomi e cause

Fonte immagine: Pixabay

L’acne neonatale è un problema della pelle molto comune, un fenomeno temporaneo e del tutto innocuo per la salute del bambino. Questo disturbo cutaneo interessa circa il 20% dei neonati, e colpisce soprattutto la pelle dei maschietti. Solitamente, i sintomi dell’acne neonatale tendono a presentarsi intorno alle 2 – 6 settimane dopo la nascita del piccolo.

Si ritiene che gli sfoghi cutanei siano probabilmente provocati dagli effetti degli ormoni della madre sul bambino. Il problema tende a sparire in maniera del tutto spontanea nell’arco di alcuni mesi, senza alcun bisogno di particolari trattamenti.

Ciononostante, è pur sempre saggio non ignorare l’improvvisa comparsa di brufoletti sulla pelle del neonato, e sottoporre il problema all’attenzione del pediatra, in modo da individuare con sicurezza l’esatta causa scatenante.

In questo articolo scoprirai come riconoscere i sintomi dell’acne neonatale, quali sono le cause più probabili e come affrontare la situazione nel migliore dei modi.

Acne neonatale: i sintomi da riconoscere

Quando pensiamo all’acne, di solito ci vengono in mente adolescenti o giovani adulti alle prese con fastidiosi brufoli e punti neri. In questo caso, si parla di acne giovanile, ma in realtà i sintomi dell’acne possono interessare anche i bambini.

A differenza dell’acne che colpisce adolescenti e adulti, quella che si sviluppa sulla pelle dei neonati è però caratterizzata da una serie di brufoletti rossi, al cui centro si può notare la presenza di un puntino giallo.

I sintomi dell’acne neonatale del viso (la forma più comune) possono presentarsi perlopiù su aree come:

  • Naso
  • Guance
  • Palpebre
  • Mento
  • Fronte.

I brufoletti, però, possono svilupparsi anche in altre parti del corpo, come il torace, il collo, le gambe e altre porzioni di pelle. Non è raro che un bambino presenti i sintomi dell’acne neonatale sulla pancia, sulla schiena o sul collo.

Gli sfoghi cutanei di solito non causano prurito; tuttavia le lesioni potrebbero irritarsi a causa dello sfregamento con calze, pigiami e altri indumenti.

Acne nei bambini dai 3 ai 6 mesi

Un problema da non sottovalutare è quello dell’acne che si presenta dopo le 6 settimane di vita del bambino. A differenza di quella neonatale, infatti, questa forma di acne, che tende a manifestarsi perlopiù tra i 3 e i 6 mesi di età, potrebbe essere dovuta a un’infezione, una dermatite o un eczema.

In tal caso, sarà sempre meglio consultare un dermatologo, in modo da evitare la formazione di cicatrici sulla pelle delicata del piccolo. A differenza dell’acne neonatale, infatti, quella che colpisce i bambini più grandi potrebbe lasciare dei segni permanenti.

Cosa causa l’acne neonatale?

Fonte: Pixabay

Il tuo bambino ha l’acne neonatale a 1 mese e ti hanno detto che è “colpa” dell’allattamento? Sull’acne neonatale circolano moltissime teorie e ipotesi, e il più delle volte si tratta semplicemente di falsi miti privi di fondamento scientifico.

C’è chi sostiene che si tratti di una reazione allergica al latte, chi crede che gli sfoghi cutanei siano causati dallo stress affrontato dal bambino durante il parto, e chi ritiene che possa essere il latte della mamma a causare la comparsa dei brufoli.

C’è persino chi insinua che l’acne neonatale sia dovuta a una scarsa igiene del neonato.

In realtà, una delle teorie più accreditate in ambito medico è quella secondo cui la comparsa dei brufoli sarebbe dovuta a un accumulo di ormoni materni nel sangue del bambino. Prima del parto, tali ormoni circolano attraverso la placenta e il cordone ombelicale sia nel sangue della mamma che in quello del feto, per poi essere smaltiti dal fegato della mamma.

Con il taglio del cordone ombelicale, però, gli ormoni materni rimasti nel circolo sanguigno del bambino non possono più essere eliminati dal fegato della mamma. Devono essere smaltiti dal fegato del bambino, ben meno efficiente rispetto a quello materno. L’aumento dei livelli di tali ormoni nel sangue del neonato può causare, di conseguenza, la comparsa di brufoli e pustole sulla pelle.

Fra le altre possibili cause del problema, si annoverano anche l’utilizzo di creme che possono causare l’acne neonatale, come quelle a base di olio. Inoltre, si ritiene che l’assunzione di alcuni tipi di farmaci in gravidanza possa essere collegata allo sviluppo dell’acne nei bambini.

Acne neonatale: cure

Come curare l’acne neonatale? In realtà, come anticipato in apertura, la comparsa di brufoletti sulla pelle dei neonati è un “problema” comune e, nella maggior parte dei casi, del tutto innocuo. Si tratta infatti di un fenomeno passeggero, che tende a sparire nell’arco di pochi mesi, in modo spontaneo.

Per questo motivo, raccomandiamo di non schiacciare i brufoletti dei bambini, per non rischiare di lasciare delle antiestetiche cicatrici. Per di più, questa operazione può risultare molto fastidiosa e persino dolorosa per i piccoli.

In presenza di acne neonatale e pelle secca, potresti chiedere al pediatra alcuni consigli e rimedi adatti per lenire e idratare la pelle del neonato. Evita di applicare creme, unguenti o sieri di qualsivoglia genere, senza aver prima chiesto un parere al medico.

Come lavare il viso del bambino?

Per mantenere pulita la pelle del bambino, il pediatra potrebbe consigliarti l’utilizzo di un sapone specifico, delicato e idratante, appositamente formulato per prendersi cura della pelle acneica del neonato.

Sarà sufficiente lavare il viso con il prodotto una volta al giorno usando acqua tiepida.

Quando asciughi la pelle del bambino, fallo con molta delicatezza, utilizzando un asciugamani morbido e ben pulito. Non sfregare la pelle, perché rischieresti di causare irritazioni e infezioni, peggiorando ulteriormente la situazione.

Quanto dura l’acne neonatale?

Fonte: Pixabay

La durata dell’acne neonatale può variare molto da un bambino all’altro. Sappiamo però che si tratta di una condizione temporanea, che tende a regredire in un arco di tempo che va dai 2 ai 6 mesi, in modo del tutto spontaneo e senza lasciare cicatrici o altre tracce.

Qualora i brufoli e gli sfoghi cutanei dovessero causare prurito o fastidio (il bambino cercherebbe di strofinare il viso sulle superfici ruvide, come la maglietta del genitore), o qualora l’acne dovesse colpire ampie porzioni di pelle, consulta il pediatra o un dermatologo, in modo da stabilire l’esatta causa del problema e individuare il trattamento più adeguato.

Fonti

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