
Sempre più numerosi risultano essere gli individui che, dopo aver bevuto un bicchiere di latte vaccino, sviluppano degli effetti collaterali, soprattutto a livello gastrico-intestinale. Ma in questi casi, è giusto parlare di allergia o intolleranza? Innanzitutto chiariamo la differenza tra le due situazioni.
Lāintolleranza ĆØ una reazione pseudoallergica, in cui viene a mancare un enzima, la beta-galattosidasi, molto importante, perchĆØ responsabile dela scissione del lattosio, che ĆØ un disaccaride, in glucosio e galattosio, i due monosaccaridi che lo compongono. Nellāallergia, invece, il soggetto ĆØ appunto allergico ad alcune proteine del latte, soprattutto alle sieroproteine.
Come si può ovviare al problema? Nel primo caso utilizando latti delattosati, oppure soluzioni in gocce da aggiungere al latte e capaci di mimare lāazione dellāenzima mancante. Nel econdo caso, si possono utilizzare o latti non vaccini, come capra, pecora o addirittura asina e cavalla; o latti provenienti da componenti vegetali, come quello di soia o ancora e preferibilmente di riso, dal basso costo e ottime caratteristiche organolettiche.
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