
Non รจ mai facile parlare di malattia in televisione, perchรฉ il rischio di affrontare un argomento cosรฌ spinoso tende a tradursi in due approcci ben differenti: quello scientifico, tipico dei programmi di informazione sulla salute, che usa un linguaggio asciutto e medico per darne una visione quanto piรน asettica possibile, oppure lโapproccio della tv del dolore, con il patetismo spinto oltremisura pur di far breccia nel cuore del telespettatore.
La scelta della Rai di portare in tv Braccialetti Rossi, riadattamento italiano di un format spagnolo dedicato alle storie di un gruppo di ragazzi ricoverati in un ospedale per la cura di varie malattie, dalle tradizionali cure contro il cancro (ma la ricerca va avanti, fortunatamente) allโanoressia, poteva essere un azzardo malriuscito, un rischio poco calcolato in grado di offrire il fianco a quanta piรน melassa e melodramma esistente.
Invece, a quanto pare, Braccialetti Rossi รจ un prodotto di qualitร : ricorda molto altre fiction del passato del filone medico italiano, quale Amico Mio come hanno prontamente riconosciuto nella loro analisi i colleghi di TvBlog, ma รจ il diverso punto di vista ad essere la sua vera forza. La scelta di raccontare il cancro in tv attraverso le storie dei ragazzi protagonisti, per quanto sullโorlo dello strappacuore piรน diretto, รจ stata misurata ed equilibrata, in grado di mostrare con parole semplici e situazioni verosimili la situazione dei tanti ragazzi e bambini che ogni giorno si recano negli ospedali italiani per le cure contro il cancro o altri disturbi.
I dati Auditel hanno confortato la Rai di fronte alla ricezione del programma da parte dei telespettatori e il Garante Per LโInfanzia e LโAdolescenza, Vincenzo Spadafora, ha espresso parere positivo di fronte alla rappresentazione dei ragazzi nella fiction:
I bambini e i ragazzi sono delle persone, sempre e comunque. E possono crescere con degli ideali e il senso della collettivitร , oppure possono essere abbandonati alla solitudine e ai disvalori. Cosรฌ come, da malati, possono essere trattati da persone o da โcasi cliniciโ. Nel 2001 รจ stata adottata anche in Italia la Carta dei diritti dei bambini in ospedale ispirata alla Convenzione Onu sui diritti dellโinfanzia e dellโadolescenza. Eppure, nellโultimo periodo, si รจ sentito il bisogno di andare oltre, di approfondirla per dare dignitร alla malattia e ai minori che lโhanno incontrata. Un gruppo di lavoro, coordinato dallโIstituto nazionale per i diritti dei minori (INDiMi), ha lavorato ad un nuovo codice che si rivolge a tutte le strutture presenti sul territorio, non solo agli ospedali.
Via | TvBlog