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Seguire le news anestetizza il cervello

Spesso mi succede di sentirmi talmente bombardata dai media che, soprattutto dopo le notizie che suscitano particolare clamore, è come se il mio cervello si rifiutasse di elaborare l’ennesimo telegiornale, trasformandolo da un interessante fonte di informazione ad un noioso rumore di sottofondo. Notizie troppe ed ovunque: su Internet, in televisione, in radio, sui giornali… […]

Seguire le news anestetizza il cervello


Spesso mi succede di sentirmi talmente bombardata dai media che, soprattutto dopo le notizie che suscitano particolare clamore, è come se il mio cervello si rifiutasse di elaborare l’ennesimo telegiornale, trasformandolo da un interessante fonte di informazione ad un noioso rumore di sottofondo.

Notizie troppe ed ovunque: su Internet, in televisione, in radio, sui giornali… e poi feed readers, Facebook, Twitter. L’uomo moderno passa la maggior parte della giornata a digerire news e parliamoci chiaro, forse il rischio di un information overload potrebbe esistere davvero. Com’è però che quando bisogna leggere un libro la situazione cambia? Dopo mezz’ora ci sembra di aver passato tutto il pomeriggio tra le pagine e il giorno dopo ci ricordiamo la metà.

Succede anche a voi? Coraggio, non siamo gli unici. E la questione è molto più complessa di quanto non si possa immaginare. Questo documento scritto da Rolf Dobelli (pdf, 416 KB) infatti ci spiega come le news possano non solo nuocere alla salute umana, ma addirittura alla società in generale.

Tutto sembrerebbe partire dal fatto che, secondo Dobelli, “la nostra mente è ancora ottimizzata per ambiente originale dove l’uomo abitava milioni di anni fa e dove bande di cacciatori vivevano separatamente in gruppi che comprendevano tra le 25 e le 100 persone, con fonti di cibo e di informazione limitate“.

Se alcune persone hanno già riconosciuto i pericoli a cui si va incontro con l’eccesso consumo di cibo, come l’obesità, è tempo di considerare che forse anche la troppa informazione qualche danno lo causa.

Di conseguenza, per tornare a vivere una vita con meno interruzioni, più tempo, meno ansia, con pensieri e riflessioni più profonde, bisogna prendere in seria considerazione la seguente lista ed iniziare al più presto un digiuno di notizie. E se non riuscite ad arrivare fino alla fine di questo post probabilmente vuol dire che le news hanno già arrecato i loro danni.

  • Le news ci mentono continuamente.
    Le notizie che ci vengono raccontate dai media non rappresentano il mondo reale. Le nostre menti sono attratte da ciò che è sensazionale, scioccante, grafico, mentre abbiamo un’attenzione limitata per quanto riguarda cose che richiedono più intelligenza, astratte, complesse, ambivalenti, quiete e che si sviluppano lentamente. I giganti dell’informazione questo lo sanno e lo sfruttano.

    I media si concentrano sulle cose ad alta visibilità e tendono ad usare una qualsiasi informazione, basta che ci possano costruire sopra una storia avvincente (e preferibilmente condita con fotografie traumatizzanti). Le cose che richiedono un maggior lavoro mentale sono sistematicamente ignorate, anche se importanti.

    In più il punto di vista del notiziario spesso tende ad essere ingannevole e fuorviante. Per fare un esempio, se un ponte crolla mentre ci sta passando sopra una macchina, tendenzialmente si cercherà di basare la notizia su chi era nel veicolo. Il fatto più importante, ovvero la causa del cedimento strutturale del ponte, probabilmente verrà ignorato a favore della tragedia umana, quella con più effetto.

    Di conseguenza, noi andiamo in giro con l’idea sbagliata dei rischi che ci circondano perchè le nostre paure si basano sul punto di vista distorto dei media.

  • Le news sono irrilevanti.
    Quante, tra le notizie delle quali siamo venuti a conoscenza nell’ultimo anno, ci sono davvero state utili nel prendere una decisione più saggia nella vita reale? Probabilmente poche. E comunque per raggiungere quel pezzo di informazione utile, siamo dovuti passare attraverso milioni di notizie di poco valore. Questo va a corroborare la teoria per la quale le news, benchè interessanti, sono effettivamente irrilevanti.

    Inoltre, questo bombardamento confonde la mente umana, che piano piano tende a considerare eventi di poca importanza per la propria vita come notizie la cui conoscenza è essenziale. La linea che divide la novità dalle cose fondamentali diventa così sempre più pericolosamente sfuocata.

    I media vogliono farci credere che le news offrono all’individuo una sorta di vantaggio competitivo. Molti ci cascano ed è per quello che diventano ansiosi quando sono temporaneamente tagliati fuori dal flusso delle notizie. Sono portati a pensare che si stiano facendo sfuggire qualcosa di importante, quando importante davvero non lo è.

    Le news di per sè non hanno nessun potere esplicativo, sono solo la punta dell’iceberg. Bisogna considerare che sotto ci sono tutte le dinamiche che causano gli eventi di cui leggiamo e che spesso non vengono messe abbastanza in evidenza dalle organizzazioni che gestiscono la circolazione delle notizie.

    Non basta infatti conoscere qualche fatto per capire come funziona il mondo, sono le connessioni tra i diversi eventi che ci possono aiutare a comprendere come stanno davvero le cose. E comunque, dato che le dinamiche che cambiano gli equilibri sociali, politici ed ambientali sono spesso complesse, risulta più economico per i media concentrarsi sulle notizie meno importanti e più ad effetto come gli aneddoti e gli scandali.

    Leggere le news per capire il mondo che ci circonda è quindi peggio di non leggere niente in assoluto. E’ meglio invece evitare di seguire i media tradizionali e limitarsi alla lettura di libri e pubblicazioni intelligenti.

  • Le news ostacolano il pensiero e causano sbagli di tipo cognitivo
    Pensare richiede concentrazione e per concentrarsi bisogna avere a disposizione un periodo di tempo senza interruzioni. Infatti, per riuscire a concentrarsi bene in genere servono almeno una decina di minuti di lettura. Con meno tempo a disposizione, la mente riuscirà solo ad elaborare le informazioni in modo approssimato ed a memorizzarle debolmente.

    Le news però sono state concepite in modo tale da interromperci continuamente, ostacolando così il processo di comprensione e di memorizzazione delle cose e facendoci diventare dei pensatori superficiali. A riguardo, Dobelli dice che uno studio ha confermato che le notizie online sono le peggiori perchè anche solo il dover scegliere di non cliccare un link porta ad un’interruzione del ragionamento, causando di conseguenza una minore comprensione delle informazioni.

    Inoltre, secondo Warren Buffett, “quello che l’essere umano fa meglio è interpretare le informazioni nuove in modo che la conclusione a cui si era arrivati in precedenza rimanga intatta“. Pare dunque che automaticamente l’uomo tenda ad ignorare le prove che contraddicono i suoi preconcetti a favore di quelle che confermano le sue convinzioni.

    Il consumo di news aggrava questa tendenza umana ed il risultato è che rimaniamo in una nuvola di dati che sembrano confermare le nostre teorie, anche quando sono sbagliate. Diventiamo troppo sicuri di noi stessi, corriamo rischi stupidi e giudichiamo male le opportunità che ci vengono incontro.

  • Le news fanno male al nostro fisico
    Ebbene si, pare che le notizie sensazionali stimolino il sistema limbico rilasciando alti livelli di glucocorticoidi. Questo causa sia uno sbilanciamento nel sistema immunitario, sia il blocco del rilascio degli ormoni della crescita.

    In poche parole, il corpo si ritrova in uno stato costante di stress e si possono verificare problemi di digestione, nervosismo, crescita minima di cellule, capelli, ossa e un maggiore pericolo di sviluppare infezioni. Altri problemi che potrebbero essere causati dall’eccessiva esposizione alle news sono paura, aggressività e tunnel-vision.

    A livello cerebrale, le notizie funzionano come una droga e creano dipendenza. Una volta presa l’abitudine di seguire le news, in genere la necessità di controllare gli sviluppi delle varie storie aumenta. Ci si ritrova cosi in poco tempo alla ricerca di canali dinamici con updates continui che ci permettano di ricevere il massimo di informazioni sugli eventi che ci interessano.

    Questo ha a che fare con un processo chiamato long-term potentiation (LTP) per il quale chi è dipendente da una sostanza (o dalle news) ne ha bisogno in continuazione perchè il livello necessario a questa persona per raggiungere uno stato di soddisfazione è stato totalmente stravolto.

    Inoltre, più notizie elaboriamo, più utilizziamo i circuiti neurali che si dedicano al selezionare ed al multitasking, mentre vengono ignorati quelli usati quando si legge profondamente o si pensa in modo intenso.

    La maggior parte delle persone che segue le news, anche se in passato aveva l’abitudine di leggere molto, adesso ha così perso l’abilità di assorbire le informazioni contenute nei libri o in lunghi articoli. Dopo qualche pagina la stanchezza inizia a farsi sentire e la concentrazione svanisce. E la colpa non è dell’età o del troppo lavoro, è della struttura fisica del cervello che è cambiata.

  • Le news distruggono la relazione tra reputazione e merito
    La reputazione incide sul come le persone nella società interagiscono tra loro. In passato, la reputazione era strettamente legata ai successi raggiunti grazie al merito. Con l’arrivo della comunicazione di massa e delle news, il concetto di celebrità ha invece stravolto queste dinamiche.

    La celebrità è fuorviante perchè in genere la gente diventa famosa per motivi che hanno poca rilevanza per la nostra vita. Inoltre, spesso i media e le news creano celebrità per ragioni che poco hanno fare col merito, distruggendo il legame tra questo ed il concetto di reputazione.

  • Le news ci rendono passivi ed uccidono la nostra creatività
    Le storie descritte nelle news sono per la maggior parte cose su cui non si ha alcuna influenza e questo può spingere i lettori ad avere un’ottica più fatalista sul mondo che li circonda. Se la mente umana infatti incontra delle informazioni alle quali non può susseguire un’azione relativa, può reagire con un senso di vittimismo e passività, che in campi scientifici si chiama learned helplessness.

    In quanto alla creatività, c’è una ragione per la quale alcuni artisti, scrittori e compositori spesso producono le opere più creative da giovani, ed è perchè sono inconsapevoli di quello che c’è stato prima di loro. La loro mente può ancora contare su uno spazio inviolato che permette loro di sviluppare nuove idee.

    L’uccisione della creatività però può anche essere legata al problema della distrazione già discusso prima. E’ davvero difficile produrre idee nuove e potenzialmente geniali con la distrazione del notiziario. Quindi se state cercando delle soluzioni nuove, non seguite le news.

Foto | Edward Cotton

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