
La voce debole di Papa Francesco, emersa nel messaggio audio trasmesso il 5 ottobre 2025 in Piazza San Pietro, ha destato preoccupazione tra i fedeli. Tuttavia, secondo Francesco Blasi, primario della Struttura complessa di Pneumologia e fibrosi cistica presso il Policlinico di Milano e docente di Malattie respiratorie all’Università di Milano, si tratta di una condizione “del tutto normale”. Il Pontefice, infatti, sta affrontando una insufficienza respiratoria e si avvale di una ventilazione a flussi alti. Blasi ha dichiarato all’ANSA che “la voce flebile e stanca non mi sorprende, è attesa e non rappresenta un segnale di allerta”.
La gestione della respirazione
L’esperto ha evidenziato che il fatto che Papa Francesco abbia registrato un messaggio audio è un segnale positivo, dimostrando che è in grado di orientarsi e gestirsi autonomamente. Questo è un aspetto importante da considerare. Riguardo alla ventilazione a flussi alti con gli augelli nasali, Blasi ha spiegato che può essere mantenuta per un periodo prolungato senza limiti temporali definiti. La vera sfida, ha aggiunto, è garantire un’adeguata ossigenazione nel sangue, fondamentale per il corretto funzionamento del cervello e del cuore. L’obiettivo è ridurre progressivamente il flusso di ossigeno man mano che la situazione polmonare migliora, auspicando una diminuzione dell’infezione polmonare.
I vantaggi e le difficoltà dei flussi alti
L’uso di flussi alti ha il vantaggio di permettere una gestione precisa dell’ossigeno, poiché viene fornita aria arricchita di ossigeno a temperatura controllata, tra i 34 e i 36 gradi. Questo approccio consente di mantenere una saturazione adeguata nel sangue. Tuttavia, Blasi ha avvertito che il flusso d’aria, passando attraverso gli augelli nasali, può generare una pressione fastidiosa, rendendo difficile per alcuni pazienti sostenere a lungo questa terapia.
Resilienza e adattamento del Papa
Lo pneumologo ha sottolineato che Papa Francesco mostra un notevole grado di resilienza, un aspetto che deriva anche dalla sua personalità e capacità di adattamento. È importante notare che i flussi di ossigeno possono essere regolati in base alle condizioni del paziente. Se il Pontefice migliora, il flusso di ossigeno può essere ridotto, indicando un progresso nella sua salute. Tuttavia, Blasi ha chiarito che non sono state rese pubbliche informazioni dettagliate sulle attuali condizioni del Papa, rendendo difficile una valutazione più approfondita.
Il messaggio di Papa Francesco, quindi, rappresenta un segnale di speranza, nonostante le sfide legate alla sua salute. La sua capacità di comunicare e gestire la situazione è un aspetto da considerare positivamente, mentre i medici continueranno a monitorare attentamente il suo stato di salute.